“We will start in 2012-15 with the first steps in volume for customised fuel cell cars with the right driving range, with the right reliability, with the right cost position.” – H. Kohler, VP Group Research and Advanced Engineering Vehicle and Powertrain, DaimlerChrysler, 77th International Motor Show, Geneva, CH
La European Hydrogen Association (EHA) ha pubblicato la versione inglese del paper “Woher kommt der Wasserstoff?” Where will the hydrogen come from?” della Ludwig-Bölkow-Systemtechnik. Il paper risponde alla domanda del titolo. Considerando, ovviamente, la domanda, annessa “Da dove verrà l’energia?” nei prossimi decenni e nel lungo periodo?
E’ probabile che venga da fonti rinnovabili. A tal fine, lo studio risponde alla questione fondamentale della disponibilità di energia e materiali per la produzione di energia rinnovabile, atta a produrre idrogeno rinnovabile.
Il report: Where will the Energy for Hydrogen Production come from? Status and Alternatives (pagg 32) dell’European Hydrogen Association Autori: J. Schindler, R. Wurster, M. Zerta, V. Blandow and W. Zittel, Ludwig-Bölkow-Systemtechnik GmbH.
P.S. Guardando locale. Sono felicissimo sia dell’arrivo della 500 elettrica a Roma, che della proposta legislativa a motivo del viaggio; spero di conoscere i dettagli tecnico-economici del retrofit per convertire il mio cinquino.
Vista l’urgenza del problema rifiuti a Napoli e, in prospettiva, in tutta Italia, a causa della forte ostilità delle popolazioni ai termovalorizzatori, crediamo utile segnalare una soluzione diversa da Popular Science. Un bioreattore mobile che al costo di US$850.000 (€630.000) converte rifiuti domestici in biometano ed etanolo.
Avevamo già parlato di come i rifiuti alimentari costituiscano un serio problema economico (prima di divenire sociale, nel caso Campano), essendo oggetto di petizione. In questo blog sponsorizziamo senza esitazioni la pirolisi, perche al contrario dell’incenerimento valorizza realmente la materia.
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Volvo ha deciso di accelerare la presa di coscienza del grande pubblico in materia di ciclo di vita dei carburanti nei diversi sistemi di propulsione.
Alla pagina Alternative fuels and powertrains, l’azienda svedese propone un confronto tra 18 filiere con The CO2 Challenge.
I parametri saranno opinabili ma la semplicità è totale, cioé :
Quanti chilometri percorre un’auto per emettere 10 chili di CO2?
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Riportiamo l’interessante recensione del libro di Giancarlo Bosetti, Spin, trucchi e tele-imbrogli della politica, Marsilio, Venezia, pagg. 220, €13,00. Da Il Sole 24Ore del 27 maggio 07.
Mancini tiri ad effetto di Vittorio da Rold
Come mai George W. Bush, Dick Cheney e i repubblicani hanno vinto le elezioni presidenziali del novembre 2004 quando i risultati della loro azione politica, soprattutto in politica estera, erano già evidentemente fallimentari? Come ha fatto il premier Silvio Berlusconi a pareggiare “o quasi vincere” le elezioni politiche italiane nell’aprile 2006 con “consensi sepolti ormai da un pezzo”?
Da questa semplice domanda Giancarlo Bosetti, direttore di “Reset”, prende le mosse per descrivere i trucchi (o l’arte, a seconda dei punti di vista) che hanno permesso a Bush, Blair e Berlusconi di sopravvivere ai loro fallimenti e restare in sella oltre quanto fosse possibile immaginare secondo le regole tradizionali delle democrazie rappresentative.
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L’altro ieri parlavamo dell’impatto dei condizionatori elettrici sui consumi nazionali. Oggi, giornata calda ma non afosa sembra essersi consolidato il loro uso, come per inerzia.
Il grafico dei consumi alle 13 mostra due cose:
– si raggiungono i 52 GW;
– ci sono 2 GW in eccesso rispetto alle previsioni.
Raffrontatela con i consumi del 23 maggio c’è 1 gigawatt in più…= una centrale accesa in più. Per il fresco. A corollario, la “sella” dei consumi tra mattina e pomeriggio diventa più ripida, poiché il gestore prevede sempre 47 GW di minimo.
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In the longer term especially hydrogen and fuel cell engines are likely to deliver significant results. Sergio Marchionne, CEO FIAT and ACEA President, May 15 2007
Avevamo recentemente menzionato lo studio norvegese Alternative fuels and sustainable mobility: is the future road paved by biofuels, electricity or hydrogen? di Karl G. Hoyer, Erling Holden, pubblicato sull’International Journal of Alternative Propulsion
Siamo lieti di poter fornire alcuni dettagli.
L’analisi di Hoyer e Holden sui sistemi di trazione per veicoli si situa nel più ampio dibattito sullo sviluppo sostenibile nel campo dei trasporti. Gli autori, ricordando che in Norvegia la legge del raddoppio ogni 20 anni è applicabile per i consumi di energia nei trasporti, il numero di auto private ed i km percorsi, distinguono i problemi del trasporto in problemi di intensità (inquinamento locale, traffico urbano) e di volume (consumi di energia ed inquinamento regionale e globale).
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Oggi alle 17 e 15 mi sembrava facesse molto caldo malgrado al finestra aperta. Resistendo all’accensione del condizionatore, ho pensato di verificare quanti NON stessero resistendo..
Come si vede molto bene nel grafico le previsioni sono in difetto rispetto ai consumi effettivi.
Fonte Terna.
Non sono il solo ma siamo in pochi…
P.S. Oltre 3 GW di punto-sella alle ore 12 sono l’inizio di un’estate turbolenta per la rete.
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Energy bulletin pubblica un interessante articolo di Sohbet Karbuz sui consumi del settore militare statunitense in 15 punti.
Secondo il proverbio, i fatti sono molti ma la verità è una. La verità è che i militari degli Stati Uniti sono il più grande consumatore di energia nel mondo. Ma l’uomo saggio dice: “non confondere i fatti con la realtà” e la realtà è che neppure il Ministero della Difesa Americano (DoD) conosce precisamente dove e quanta energia consuma.
Questo è il Fatto Zero.
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Schema well-to-wheels per veicoli a benzina
I veicoli a celle a combustibile conquistano la vetta di una ipotetica classifica dei combustibili alternativi per le automobili recentemente pubblicata. Gli autori, Karl Hoyer dell’Università di Oslo e Erling Holden dell’Istituto di Ricerca della Norvegia Occidentale, Norvegia, sostengono che le automobili alimentate a idrogeno ottenuto da metano hanno superato l’analisi, da una prospettiva “well-to-wheel” che considera 1) la produzione e il consumo di energia, 2) le emissioni di gas serra e 3) le sostanze inquinanti regionali e locali.
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Currently, according to Nissan, a 70 to 75-kilowatt fuel cell uses approximately 80 to 100 grams of platinum as a catalyst. Platinum catalyst loadings are expected to be halved in the very near future, Marzo 2003.
International Platinum Association
In merito all’unica reale critica presente nell’ondata di post e commenti contro l’idrogeno e le celle a combustibile:
Il costo del platino nelle fuel cell e la disponibilità del Platino nel mondo
posso citare alcuni dati. Nel 2003, le 2.5 milioni di oncie Troy (1 oncia Troy = 31,1035 grammi) di platino mondiali usate nelle marmitte catalitiche della auto ogni anno equivalgono a circa 5 grammi di platino per auto catalizzata. Il 95% dei metalli preziosi viene recuperato.
Il contenuto di platino nelle fuel cell oscilla attualmente tra 1 e 0.8 gr/kW elettrico.
1 – Lo studio di Eric Carlson della Tiax Platinum availability and economics for PEMFC commercialization, preparato per il DOE propone un modello della domanda mondiale di platino sulla base di proiezioni sulla produzione di auto a fuel cell (Report , Riassunto e Appendice).
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Acquedotti e papaveri
Da Roma pedala la testimonianza dettagliata da foto della performance. Vedi anche qui.
Visto che basta un’apparizione di Rifkin, già criticato qui, per far coalizzare la blogosfera (1, 2, 3) italiana CONTRO l’idrogeno, iniziamo una rassegna stampa “dedicata”.
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Originale in francese
Visione d’insieme
I primi sacchetti di plastica sono apparsi negli Stati Uniti nel 1957, cui hanno fatto seguito i sacchi dell’immondizia alcuni anni più tardi. La loro produzione è esplosa verso la metà degli anni 70, quando un nuovo metodo di fabbricazione, poco costoso, permise ai commercianti di dare sacchetti di plastica invece delle usuali borse di carta. Oggigiorno, la leggerezza, il costo ridotto e la resistenza all’acqua hanno fatto dei sacchetti di plastica uno degli oggetti fra i più onnipresenti al mondo. Da 4 a 5 trilioni (10^12) ne sono stati prodotti solo nel 2002.
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Ecco l’introduzione del testo 20 Hydrogen Myths.
Amory B. Lovins, CEO Rocky Mountain Institute
Le tecnologie dell’idrogeno stanno maturando. L’industria dell’idrogeno mondiale inizia ad essere universalmente riconosciuta “grande” – producendo annualmente un quarto del volume prodotto dall’industria globale del gas naturale. L’industria, il governo e la società civile stanno iniziando ad impegnarsi seriamente nella progettazione della transizione dai prodotti petroliferi, dal gas naturale e dall’elettricità, all’idrogeno come il vettore dominante per trasportare, conservare e distribuire l’energia. Dei nuovi percorsi transitori stanno emergendo, alcuni con una visione attraverso frontiere settoriali o disciplinari e questo li rende meno comprensibili agli specialisti. Naturalmente, vi è crescente speculazione circa i vincitori, i perdenti e i segreti ordini del giorno. E mentre il nuovo concetto dell’idrogeno è velato da dibattiti obsoleti e rancorosi sulla politica energetica tradizionale, i protagonisti si stanno riposizionando in modi inattesi.
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Nell’ambito del progetto Eurolifenet della Comunità europea, un gruppo di studenti liceali muniti di apposite centraline nelle borse, ha monitorato per tutto l’inverno, le PM 2,5 presenti nell’aria di Milano.
I risultati, scaricabili in Excel, parlano di picchi di inquinamento fino a 20 volte superiori ai limiti fissati dall’Unione europea. E’ importante ricordare che secondo l’Oms le Pm 2,5 sono pericolosissime poiché penetrano con facilità nei polmoni, per questo non dovrebbero superare, in media giornaliera, il limite di 25 microgrammi per metro cubo.
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