5 Ragioni per NON fare le piste ciclabili su marciapiedi
Ragione no. 1 Manteniamo le nostre priorità ben stabilite
In una visione di mobilità sostenibile e di una città giusta ed equa, le priorità infrastrutturali dovrebbero essere:
1. pedoni e persone con handicap
2. ciclisti
3. chi usa il trasporto pubblico
4. automobilisti
Ragione no. 2 la maggior parte dei nostri marciapiedi non sono abbastanza ampi nemmeno per i pedoni
Come stabilito nei regolamenti internazionali, in genere il marciapiede deve avere almeno 1.5 metri di larghezza libera da ostacoli (la “pedestrian zone” nella figura) perchè due persone si possano incrociare senza interferenza; nelle strade principali a maggiore densità la larghezza deve essere almeno 2.5 metri e di 3 nelle zone commerciali (senza contare lo spazio dei palazzi e degli alberi).
Ragione no. 3 non deve esserci conflitto tra ciclisti e pedoni
Una pista ciclabile ha bisogno di almeno 1.5 metri, quindi, se non si hanno a disposizione oltre 4 metri ed una bassa densità di pedoni, come lungo i fiumi o in alcuni parchi, progettando una pista ciclabile sul marciapiede, si creerà un conflitto tra pedoni e ciclisti.
Ragione no. 4 la bicicletta è un programma serio di mobilità urbana, non deve essere visto come un giocattolo. Deve essere visto come un mezzo di trasporto e come tale essere integrato e protetto nel flusso dei mezzi di trasporto
In genere i ciclisti preferiscono andare sulle pista ciclabile dato che :
a) riescono a raggiungere maggiore velocità
b) hanno meno ostacoli (pedoni, palazzi, vegetazione, ecc)
c) possono raggrupparsi e uscire con maggiore facilità agli incroci
Ragione no. 5 Verso una sostenibilità, convivenza e visibilità
Visto tutto quanto detto sopra è meglio togliere spazio all’automobilista a favore di un mezzo non inquinante, sicuro e che incoraggia l’attività fisica quale la bicicletta. Inoltre gli automobilisti devono imparare a convivere e rispettare i ciclisti, soprattutto quando sono meno visibili per l’automobilista (si pensi soprattutto alla svolta a destra agli incroci)
Via | ITDP
Ciao,
di ragioni contro le ciclabili (pure contro quelle sui marciapiedi) ce ne hanno gia’ abbastanza da parte di quelli che non gli frega niente dei ciclisti figuriamoci se ha senso aggiungerne altre.
Ma non sarebbe meglio trovare ragioni che facciano breccia nell’animo di quelli che “so’ tutti sordi buttati” ?
Guarda il calcolo del costo evitato della benzina ? facile, ma per le malattie respiratorie, il tempo perso, la cura dello stress indotto (lo psichiatra) oppure l’insicurezza data da enormi aree vuote e tagliate da autostrade ? molto pi? difficile.
Inoltre, le statistiche per fare raffronti non sono super aggiornate, ma se ti interessa la questione ci sono gli ultimi dati dell’Eurostat chiamate “Urban Audit”. Li ad esempio trovi che siamo a pezzi per tempo trascorso in auto ed inquinamento. Ci metto qualcosa dopo. Ciao
G
Forse mi sono espresso male, ma io sono favorevole alle ciclabili (anzi ho appena dedicato un sito per cercare di farle conoscere meglio), anche a quelle sul marciapiedi, e trovo che quell’articolo letto senza grano salis o peggio estrapolato dai media, pu? dare ulteriori armi a chi ? contrario alle ciclabili.
Marco
Carissimo,
meglio 50 km di marciapiedi ciclabili che 5 km di piste dedicate…
Anche io preferisco le piste, ma non dobbiamo dimenticare che l’utilizzo pomiscuo dei marciapiedi a bassa densità di traffico pedonale (un esempio… Via Cilicia, ma anche la Cristoforo Colombo tra l’EUR e il Palasport, ne potremmo mettere altre cemtinaia nella nostra città) è un modo rapido ed efficace (e poco costoso) per proteggere i ciclisti, incoraggiando i giovani, senza sottrarre nulla ai rari pedoni che li usano.
Nei tratti extra-urbani, dove la densità di pedoni è bassissima, è l’unico modo economico per proteggere entrambe le categorie dai rischi del traffico.
Chi è contro questo utilizzo? Essenzialmente tre categorie di persone:
a) pedoni integralisti, che vedono nel marciapiedi una territorio di loro esclusiva proprietà. Non per ragioni tecniche, ma per pura tigna;
b) ciclisti coriacei anti piste. Ci sono, e sono i tipi coriacei, che preferiscono la strada in quanto più veloce di qualunque pista. Vero, ma i rischi dove li mettiamo? Mica si possono fare masse critiche sulle strade. E di notte? E quando piove?
c) automobilisti gelosi, ovvero tutti quegli automobilisti che vedono nell’espandersi della bicicletta come mezzo di trasporto una minaccia al loro predominio stradale.
Poi mi pare che a parte qualche raro esempio, a Roma le piste sono state fatte per una frazione consistente proprio sui marciapiedi
Ragione n°6: i ciclisti sui marciapiedi ci vanno già, quindi è inutile farci le piste.
Detto questo, la cosa da fare è sgombrare le strade dai veicoli in sosta azzerando i parcheggi sul suolo pubblico. Sic et simpliciter.