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Matter matters too! 01 – Rifiuti alimentari

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Foto da fotocommunity

Dealing with food waste in the UK è uno splendido rapporto con cui iniziare una serie di post sul Ciclo dei Materiali, intitolabile, in onore di Georgescu, “Matter matters too!”

Articolato su 65 pagine, il rapporto, prodotto da Eunomia Research and Consulting rappresenta una summa delle conoscenze Europee in materia di raccolta di scarti alimentari che, pur rappresentando un’ampia frazione dei rifiuti, sono solo in minima parte riciclati, causando un forte onere nei bilanci comunali.

Nel Regno Unito una famiglia media produce 216 kg/anno di rifiuti alimentari, di cui solo il 2% viene trattato.

L’approccio italiano alla raccolta dei rifiuti umidi alimentari è descritto in dettaglio con alcuni esempi di centri di trattamento, quali l’Ecoprogetto a Venezia, Calcinate (BG) e Pinerolo (TO).

In sintesi, la raccolta in Italia avviene mediante containers in strada ed ha 3 difetti:

1 – le industrie ed i commerci approfittano della raccolta concepita per le famiglie, aumentando considerevolmente la quantità da raccogliere;

2 – il mancato controllo causa la presenza di impurità nei rifiuti (metalli, vetri, altri materiali inerti);

3 – non vi è partecipazione delle famiglie per educare ad aumentare la raccolta del riciclabile e compostabile.

Per queste ragioni è preferibile il porta-a-porta per i rifiuti alimentari.

Il rapporto analizza 8 filiere specifiche per la raccolta ed il trattamento dei rifiuti organici dal punto di vista sia finanziario che ambientale. Dal rapporto risulta vincente il sistema di digestore anaerobico a due fasi.

La fase di separazione dei liquidi risolve infatti il problema dell’alto contenuto salino degli scarti alimentari: i liquidi opportunamente diluiti sono un utile fertilizzante agricolo.

Uno dei fattori chiave è la partecipazione dei cittadini per la diminuzione dei residui da giardino che causano problemi di trattamento rispetto ai rifiuti alimentari (e devono essere minimizzati piuttosto che raccolti).

I parametri per la generazione di energia elettrica sono:

  • Biogas: 110-170 m3/tonnellata di rifiuti;
  • Metano contenuto nel biogas: 60%;
  • Conversione in elettricità 30/40% con motore a gas;
    = 50/70 kWh/tonnellata di rifiuti alimentari.

In conclusione, i sistemi con raccolta di rifiuti da giardino sono più costosi di quelli che si concentrano sugli alimentari, poiché la raccolta in-situ della biomassa da giardino è il sistema più economico. Il processo per rifiuti alimentari più efficace, da un punto di vista sia economico che ambientale, è la digestione anaerobica.

Approfondimenti | Economic analysis of options for managing biodegradable municipal waste (pdf pag. 205), rapporto Eunomia per la Commissione Europea

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  1. 17 Marzo 2008 a 10:53 | #1

    Articolo molto interessante.. se vuoi vieni a trovarci!

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