Al proprio spirito
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Mons, licet innixum tellus radicibus altis
te capiat, tendi vertice in astra vales;
mens, cognata vocat summo de culmine rerum,
discrimen quo sis manibus atque Iovi.
Ne perdas hic iura tui, fundoque recumbens
impetitus tingas nigris Archerontis aquas:
at mage sublimeis tentes natura recessus,
nam, tangente Deo, fervidus ignis eris.
Monte, per quanto la terra ti imprigioni
tenendoti fisso sulle tue profonde radici,
ugualmente sai protendere la tua tua vetta fino agli astri.
Mente, dal culmine delle cose un’altra mente a te affine ti chiama
ad essere discrimine tra Giove e i Mani.
Non abbassarti fino a perdere la tua dignità,
non macchiarti con le acque del nero Acheronte che ti imprigiona,
ma la tua natura ti spinga a cercare luoghi più alti:
al tocco di Dio, infatti, diventerai fuoco ardente.
Giordano Bruno Eroici furori, 1585, pp. 811-2.
Aggiornamento: L’opera completa di Giordano Bruno.