Breve storia di Petroconsultants
Frequentando questo sito si cerca di rimanere aggiornati su alcuni argomenti “scomodi”, quali il picco del petrolio. E’ di particolare interesse la pubblicazione sul sito di ASPO di un breve testo, The first ever oil database, the history of Petroconsultants, che racconta la storia della società Petroconsultants di Ginevra.
10 anni fa infatti, usci il primo articolo a firma di Colin J. Campbell (fondatore di ASPO) e Jean H. Laherrere, che, utilizzando i dati di Petroconsultants, parlava in modo esplicito della possibilità che la produzione di petrolio, a livello mondiale, raggiungesse un picco negli anni a venire. Tema assai scomodo.
All’epoca ero proprio a Ginevra, impegnato in un master in energia che, con grande gioia, potevo autofinanziare, svolgendo una ricerca sulle celle a combustibile PEM. L’idrogeno nelle fuel cell era (ed è tuttora, secondo me) la risposta giusta al problema dell’inquinamento locale (particolato, NOx, rumore etc.), rovina della vita di moltissimi cittadini del mondo, oltre che prima causa di alienazione e deturpamento sia dei beni naturali che di quelli prodotti dall’uomo.
The end of cheap oil di Campbell e Laherrere, arrivò come un fulmine e spostò di ben due livelli la prospettiva energetica di riferimento:
Non si trattava più di pulire le città d’arte e neanche di riorientare il modello di sviluppo per ridurre la CO2 (aumentando l’efficienza ed incentivando le rinnovabili), ma bensì di trovare una soluzione molto più radicale alla fine del banchetto dei fossili, che aveva motivato lo sviluppo industriale degli ultimi 200 anni.
Ora che, come scrive Campbell, quella banca dati di Ginevra appare come l’ultima realistica, da cui partire per stimare le riserve di petrolio mondiale, mi viene da sorridere, ripensando alla telefonata in cui chiedevo alla gentile Segretaria semplicemente: “Quanto costa la vostra banca dati? Sono uno studente“