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Archivio per la categoria ‘bioeconomia’

Il sogno

22 Febbraio 2010 Nessun commento

L’abitudine è figlia della pigrizia e madre della costanza M.J.de Larra

Questi tre riferimenti si riferiscono a tre diverse dimensioni. Lo spazio, la velocità e come fare soldi. O meglio:

1) l’organizzazione dello spazio (architettura ed urbanistica);

2) lo spazio-tempo della mobilità (e relativa sostenibilità) dettato dal bene/male primario di oggi: l’auto

3) l’agire dell’uomo nello spazio-tempo: il comportamento economico (e relative teorie/dottrine/ideologie/guerre).

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3 storie false

10 Febbraio 2010 Nessun commento

Da quando ho cominciato a interessarmi della natura entropica del processo economico, non riesco a liberarmi di un’idea: è disposto il genere umano a prendere in considerazione un programma che implichi una limitazione della sua assuefazione alle comodità esosomatiche? Forse il destino dell’uomo è quello di avere una vita breve, ma ardente, eccitante e stravagante piuttosto che un’esistenza lunga, monotona e vegetativa. Siano le altre specie le amebe per esempio, che non hanno ambizioni spirituali, a ereditare una terra ancora immersa in un oceano di luce solare. NGR

Tre storie false sull’energia e la sostenibilità

(da rivedere per avere un dibattito sensato sul futuro)

(1) Presto saremo in grado di far funzionare le nostre economie con le energie alternative

Al contrario, rimarremo comunque dipendenti dall’energia fossile per almeno altri 15/20 anni (non è possibile avere una transizione più rapida, a causa di molte rigidità). Quali sono le implicazioni di questo punto? (distorsione del mercato a causa delle alleanze politiche tra paesi ricchi e multinazionali, pesanti rischi  per le economie dei paesi  poveri)

(2) Dobbiamo trovare fonti alternative di energia per continuare a fare quello che facciamo adesso

E’ vero il contrario, abbiamo bisogno di cambiare il nostro modello di produzione e di consumo, per poter utilizzare fonti energetiche alternative. Questo è alla radice del malinteso della green economy e delle energie alternative. Le fonti energetiche alternative possono essere competitive se utilizzati all’interno di un diverso modello di produzione e consumo. Ma se vogliamo solo sostituire l’attuale produzione (a base di petrolio) con le fonti alternative, le fonti alternative risulteranno più costose di quelli tradizionali (è per questo che hanno bisogno di sovvenzioni);

(3) E’ possibile risolvere il problema dei cambiamenti climatici, regolando (a piacere) il nostro consumo di energia, mediante l’attuazione di politiche semplici e indolori

Al contrario, il rapporto tra performance economica e consumo di energia è molto complesso e difficile da modificare. In altre parole, è molto improbabile che saremo in grado di aumentare il nostri consumi globali di energia oltre il livello raggiunto nel 2008 (picco del petrolio) ed è molto improbabile che saremo felici di ridurre i nostri consumi di energia (dato che ridurre i consumi energetici si traduce in crisi economica mondiale). L’attuale modello di consumo di energia è piuttosto stabile e difficile da modificare: è molto improbabile che politiche semplici e indolori, sulla base di incentivi di mercato, abbiano successo.

Fonte: societalmetabolism.org

Marijuana gratis

10 Febbraio 2010 Nessun commento

Quando l’autocontrollo e la cortesia si aggiungono alla forza, quest’ultima diviene irresistibile. Gandhi.

Primo caso in Italia, un giudice autorizza la somministrazione terapeutica di Marijuana per un malato di sclerosi multipla con ordinanza d’urgenza.

Un bravo da l’OdR al giudice del tribunale di Avezzano, Elisabetta Pierazzi.

E’ una storia di 5000 anni.

Considerazioni

Sono 100 anni che la multinazionali del (idrovoro e idrofilo) cotone (DuPont) hanno combattuto, con il Federal Bureau of Narcotics, la sostenibile canapa (che, tralalatro, migliora la resa del mais) facendone il nemico della società puritana alcolizzata.

Il premio Nobel per l’economia 1992 Gary Becker ha studiato la questione del proibizionismo in The market for illegal goods. the case of drugs (pdf), dove suggerisce che i Governi si concentrino sulle droghe pesanti depenalizzando le leggere.

Approfondimenti

Wiki;

Viaggio nella canapa, di Lester Greenspoon

I libri di Richard Rudgley;

I libri di Guido Blumir;

Legal history of cannabis in the United States;

Usi medici.

AGGIORNAMENTO (5 gennaio 2011)

Il rapporto The Budgetary Impact of Ending Drug Prohibition stima che legalizzare le droghe farebbe risparmiare circa 41,3 miliardi dollari all’anno di soldi pubblici per forze di polizia, magistratura e penitenziari. Di questi risparmi, 25,7 miliardi di dollari andrebbero ai governi locali e 15,6 miliardi al governo federale.

Inoltre, la legalizzazione della droga genererebbe un gettito fiscale di 46,7 miliardi dollari l’anno, con aliquote fiscali paragonabili a quelle vigenti su alcool e tabacco. Circa 8,7 miliardi dollari deriverebbero dalla legalizzazione della marijuana e 38,0 miliardi di $dalla legalizzazione di altre droghe.

Totale: 100 miliardi di dollari risparmiati l’anno.

e in Europa?

Le notizie e gli auguri 02

7 Gennaio 2010 Nessun commento

La sola buona moneta è il pensiero. Platone
La pittura trasforma lo spazio in tempo, la musica il tempo in spazio. Hugo von Hofmannsthal

Salve e auguri di nuovo a tutti.

Purtroppo nel passaggio al nuovo server si è perso il post del 23 dicembre “Le notizie e gli auguri”. Se qualcuno ne ha una copia me la invia, grazie.

Tra le notizie “scomparse”:

Le biciclette ad Amsterdam ;
I dubbi sulle auto plug-in del U.S. National Research Council …
e dei Danesi , tuttavia…
Toyota inizierà a vendere le plug-in nel 2011…
Daimler inizia la produzione di 200 Classe-B a fuel cell.
Fotovoltaico: Moncada lancia a Caltanissetta la fabbrica di fotovoltaico a film sottile .
Biocarburanti: I contrasti tra Europa e Brasile
Nuovo orario ferroviario: Privilegiata l’alta velocità, il trasporto locale per i pendolari rallenta ancora.

Inoltre,

Parlavo del progetto di dottorato che mi ha spinto via dai 2 blog per i quali scrivevo: un dottorato articolato in 3 parti.
Una prima che analizza il processo di produzione secondo la teoria economica tradizionale, mediante stime della funzione di produzione e di costo e delle elasticità di sostituzione σ tra capitale ed energia.
Una seconda analisi di tipo bioeconomico delle economie di alcuni paesi, tra cui l’Italia.
Una terza analisi che descriva la transizione energetica di lungo periodo e tenti di individuare le possibilità della coppia (carburante-motore) idrogeno e fuel cell di divenire Prometeo III.

Infine,

che questo sia un decennio di armonia maggiore del precedente, stretto tra idee radicate e sbagliate e aspettative giuste ma confuse.
AUGURI!

Categorie:bioeconomia Tag:

Per Copenhagen 03 Bersani

11 Dicembre 2009 1 commento

tram

…sul fronte dei trasporti andrebbe proposto un programma di costruzione di centinaia di moderne carrozze ferroviarie per dare una risposta a un pendolarismo sempre più disagiato e andrebbe rilanciata la realizzazione di linee tranviarie per avvicinare l’offerta di mobilità sostenibile delle nostre città a quella dei centri urbani europei. Anche queste misure avrebbero ricadute positive sull’industria del settore e contribuirebbero a ridurre le emissioni di anidride carbonica.

Pierluigi Bersani, 9 dicembre 09, QualEnergia

Foto: K.D.J.

Per Copenhagen 02 European Green City Index

10 Dicembre 2009 Nessun commento

Meglio avere delle idee buone che averne molte. John Galworthy

Quanto è verde la mia/tua città?
Domanda utile, cui non è semplice rispondere. In Italia ci pensa Ecosistema Urbano (de Il Sole 24Ore e Legambiente, vedi). Per le capitali d’Europa lo fa la Siemens molto bene con l’European Green City Index.
Rapporto (pag. 51) e presentazione (pag. 21).

Il rapporto produce un indicatore sintetico (unico numero) a partire da 30 statistiche appartenenti a 8 campi tematici (Acqua, CO2, trasporti ecc.) GreenCity02
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Alemanno ammiri Keynes o Sisifo?

26 Agosto 2009 Nessun commento

L’attivismo del Sindaco di Roma è fonte di continua ispirazione.

In questi torridi giorni di fine agosto constatiamo il passaggio dalle forme retoriche  all’economia keynesiana (stimolo della domanda con intervento del settore pubblico) che, tuttavia, mal applicata rischia di sconfinare nella mitologia (Mito di Sisifo).

Vediamo.

Avevamo constatato in precedenza il gusto per l’ossimoro della Giunta Capitolina nel caso dei parcheggi (“Roma riparte”) e degli alberi tagliati (“Roma rinasce”).

Ora, dopo il caso delle multe condonate, esempio di (1) spreco dei soldi dei contribuenti ai vigili che le hanno fatte le multe e (2) ingiustizia per chi le ha pagate, il Sindaco ritiene di rilanciare l’occupazione raddoppiando i finanziamenti per le affissioni.

ManifestoAbusivo

Una prima squadra affigge dei manifesti che parlano del bilancio comunale, mentre la seconda le copre in quanto abusive.

E’ un po come riparare le strade per permettere a più auto di correre in modo da rompere l’asfalto più in fretta…

…multare le bici, fermare le piste ciclabili e fare i centri commerciali e costosissimi parcheggi interrati…o, al livello del Governo centrale…

…non sciogliere il Comune di Fondi, per aprire il Vaso di Pandora del M.O.F. e andare, invece,  con elicotteri alla ricerca delle piantine coltivate in terrazzo.

Sia ben chiaro, il lavoro va rispettato, ma il rispetto deve valere per tutti.

Anche per me che vado in bici su strade pericolose. Pericolose perché invase da auto in doppia fila, poche piste ciclabili rotte e invase da auto, incroci con visibilità coperta da auto e cassonetti ecc.

Invece di affiggere manifesti, raccogliere carta, plastica di bottigliette e permettere qualsiasi scarico di voluminosi rifiuti di cantieri ed attività commerciali nei cassonetti, si faccia una campagna per la raccolta porta a porta dell’umido, aprendo dei compost di quartiere nei parchi.

Ci si eviterebbero molti rumorosissimi camion in piena notte e si libererebbero strade e piazze dagli onnipresenti cassonetti che tolgono la visuale a TUTTI gli incroci de ‘sta città.

EROEI, Prometeo e i dati BP 2009

10 Giugno 2009 Nessun commento

Ci sedemmo dalla parte del torto poiché gli altri posti erano occupati. Bertold Brecht

Energy Return on Energy Invested (EROEI): …a net-zero EROEI for a resource does not necessarily mean that the energy resource has no utility – it simply means that the energy resource has become an energy carrier, not an energy source. The burden of energy production must be moved to a different energy source.
Phoenix

Il passaggio rimanda all’incipit di qualunque documento parli di idrogeno: “…è necessario ricordare che l’idrogeno non è una fonte ma un vettore di energia..”

EROEI, dunque: oggi un barile di petrolio ne produce meno di 10, mentre 50 anni fa erano 100.

La questione posta in termini più generali corrisponde alla “necessità” della scoperta di Prometeo III: una tecnologia che permette a dell’energia disponibile di divenire accessibile agli uomini, usandone di meno.

E’ un motore, che permette di estrarre un carburante.
Aggiungo, il tutto permette di soddisfare dei bisogni o creare dei nuovi servizi (mobilità, elettricità, termica).

Un benvenuto ai dati BP 2009 (che confermano il picco del petrolio)

Oil production outside OPEC fell by 1.4% or 610,000b/d, the largest decline since 1992.

bp2009_consumption_byregion

..la produzione a pagina 10 del Report.

L’ultimo fax di Georgescu Roegen

25 Maggio 2009 Nessun commento

Sul tema delle crescita economica (possibile? come?) presento un testo inedito di Nicholas Georgescu-Roegen, da lui inviato via fax a Kozo Mayumi nel 1992.

Nel testo l’economista rumeno esterna la personale condizione di isolamento in cui si trova, denunciando al contempo sia le sirene della crescita sostenibile che la fede di economisti e politici in modelli econometrici triti e ritriti.

La lettera è importante per capire la difficoltà dell’uomo, che alla soglia dei 90 anni si trova ad essere marginalizzato sia da parte degli economisti ortodossi che di quelli ecologici!

Il fax originale di G-R:

‘I am afraid that this letter may come too late to you, so late that you may feel like not even read it. But, my dear Kozo, you are still very young for being aware of the conjuring tricks used by many cliques of “scholars”. Why, today many economists and ecologists are amassing money over money by selling two kinds of snake oils: one sings the lullaby of sustainable growth for abundant funding, the other sells to the still unaware nation the simplest econometric models of growth that have been duly exposed and overexposed. Drop me a line, even two, if you can forgive the faults of the old man with whom you once wanted to discuss things and problems as well’

Traduzione

Temo che questa lettera ti arrivi troppo tardi, così tardi che che potresti non avere neppure voglia di leggerla. Ma, mio caro Kozo, tu sei ancora troppo giovane per essere cosciente dei trucchi da congiurati di molteplici cricche di accademici. Poiché, oggi molti economisti ed ecologisti stanno ammassando enormi quantità di denaro vendendo due varietà di olio di serpente : uno canta la ninna nanna della crescita sostenibile, dietro abbondanti finanziamenti, l’altro vende i modelli econometrici della crescita più semplici, già abbondantemente spiegati.

Traduzione dell’autore per gentile concessione di K. Mayumi, in “Nicholas Georgescu-Roegen (1906-1994): His Bioeconomics Approach to Development and Change”, Development and Change, Nov. 2009, forthcoming.

La delusione biofuels

17 Marzo 2009 1 commento

biofuels_delusionLa fiducia (ed i soldi in sovvenzioni messi) nei biocarburanti sono stati motivati da 3 argomenti:

  • l’indipendenza e la sicurezza energetica (prepararsi al picco del petrolio);
  • la lotta all’effetto serra;
  • la politica agricola nell’area Ocse e lo sviluppo dell’agricoltura nei paesi in via di sviluppo.

The biofuels delusion di Mario Giampietro e Kozo Mayumi rappresenta, probabilmente, la risposta definitiva all’ipotesi che i biofuels possano costituire la panacea: sovvenzionando i programmi per la produzione industriale di etanolo dal mais negli USA o da canna da zucchero in Brasile, infatti, i governi hanno creduto ad un miraggio.

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La Banca Mondiale dice: decrescita

Non c’è nulla interamente in nostro potere, se non i nostri pensieri. Cartesio

Nel 2009 il Pil mondiale diminuirà. E’ la prima volta dalla Seconda Guerra Mondiale. La previsione, fosca secondo quasi tutti i commenti, viene proprio dagli alfieri della crescita, la Banca Mondiale, nata per “far crescere” il mondo.

Nella nota, fatta per i Ministri delle Finanze del G20 di sabato prossimo, viene sottolineato come la crisi, originata dai titoli tossici (vedi video su Piccolo Socrate) si sta ripercuotendo drammaticmente sui paesi in via di sviluppo.

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500 ore l’anno in auto

Non lasciamo che chi è senza casa butti giù la casa altrui, ma lasciamo che lavori diligentemente a costruirsene una, assicurando così l’esempio, che la propria casa, una volta costruita, non correrà i rischio della violenza. Abraham Lincoln

Gli uomini sono pazzi, e chi non vuole vedere dei pazzi deve restare in camera sua e rompere lo specchio. Donatien Alphonse François de Sade

andy-goldsworthy-21

Cinquecento ore l’anno in auto – Incubo al volante in città

di VINCENZO BORGOMEO

Quaranta miliardi di euro l’anno: è quanto costa agli automobilisti italiani il traffico. Il tempo perso in città, imbottigliati in macchina si paga caro secondo un’indagine dell’Aci che in quattro città campione (Roma, Milano, Torino e Genova) ha studiato a lungo i dati raccolti da vetture attrezzate con dispositivi di localizzazione GPS. Il quadro che emerge è preoccupante perché alla fine si scopre che romani e milanesi passano più di 500 ore l’anno in macchina. E che per loro lo spostamento medio, in città, dura circa 60 minuti, per la metà persi ovviamente in code e rallentamenti.

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Bioeconomia teorica: Kozo su funzione di produzione, modello fondi-flussi ed elasticità di sostituzione

25 Febbraio 2009 Nessun commento

Kozo-Platone…

…ci sintetizza il pensiero di Georgescu-Roegen-Socrate nei riguardi della teoria della produzione “inventata” da R. Solow su cui, oggi più che mai, per limiti e danni provocati, si addensano le colpe della crescita della povertà, dell’ingiustizia e dell’ineguaglianza nel mondo. Dalla teoria della produzione, il fondamento della crescita, e dalla rappresentazione del processo economico da parte dell’accademia, che fonda i programmi politici, si deve partire per…capire cosa si vuole. Semplicemente (anche prima del bene comune).

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Pensieri bioeconomici 2009 – Keynes e Friedman visti da Krugman…e il PD visto da me

6 Gennaio 2009 Nessun commento

La Repubblica produce oggi un pezzo del Nobel 2008 Paul Krugman sulla politica prossima ventura di Obama, in cui discute di fattibilità, efficacia e tempestività del varo di leggi di impronta keynesiana in un paese che per decenni ha sostanzialmente attuato politiche monetariste, sia con amministrazioni democratiche che repubblicane. Dice Krugman:

“Dopo aver dichiarato per decenni che il Governo è il problema e non la soluzione – per non parlare di quanto hanno insultato sia l’economa keynesiana sia il New Deal – la maggior parte dei repubblicani non necessariamente condividerà l’esigenza di risolvere la crisi economica con una soluzione alla Franklin Delano Roosvelt e un ingente piano di spesa pubblica.

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Al proprio spirito

31 Dicembre 2008 Nessun commento

After first shower..

Monte, per quanto la terra ti imprigioni tenendoti fisso sulle tue profonde radici, ugualmente sai protendere la tua vetta fino agli astri.

Mente, dal culmine delle cose un’altra mente a te affine ti chiama ad essere discrimine tra Giove e i Mani.

Non abbassarti a perdere qui la tua dignità, non macchiarti con le acque del nero Acheronte che ti imprigiona,

ma la tua natura ti spinga a cercare luoghi più alti: al tocco di Dio, infatti, diventerai fuoco ardente.

Giordano Bruno, De la Causa principio et uno.

[Dialoghi Filosofici Italiani, Meridiani, pag 1038]

Foto | Vikas Dutt

Aggiornamento

Grazie Presidente Napolitano per aver detto che “serve mettere in campo la migliore innovazione tecnologica in energia ed ambiente per contrastare la recessione”.

L’anno prossimo – dopo un intero anno di recessione – forse, parlerai di parsimonia, consumismo e del consumare meno, magari citando Berlinguer pensando a Georgescu Roegen.

AUGURI E PACE!