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L’inizio della percezione

15 Maggio 2008 1 commento

COMUNICATO STAMPA

Inflazione/Scajola: confermata l’urgenza di dipendere meno dal petrolio

“I dati statistici sull’andamento dell’inflazione e dei consumi non sono certo di conforto alle famiglie italiane e confermano la difficile situazione che stanno attraversando” lo ha ribadito anche oggi il presidente del Consiglio.

E’ doveroso sottolineare che l’analisi dei dati di aprile indica una volta di più la stretta dipendenza che esiste in Italia, più che negli altri Paesi europei, tra l’andamento dei prezzi al consumo e quello dei prezzi dei prodotti petroliferi. E’ un’ulteriore conferma di quanto sia importante che il nostro Paese si doti al più presto di un piano energetico che punti alla diversificazione delle fonti e riduca la nostra dipendenza dal petrolio e dagli altri combustibili fossili.

Roma, 14 Maggio 2008

Aggiornamento

Purtroppo, sembra che Le centrali nucleari di nuova generazione costino molto più del previsto (il doppio o il quadruplo = da 5 a 12 miliardi di $)…

…mentre questo brutto articolo di Franco Battaglia su Il Giornale ci spiega perché non serva installare pannelli solari e risparmiare energia, facendo credere che un pannello in Liguria produca il 10% della…potenza (sic!) istallata.

Brutto perché mentendo sul ritorno dell’investimento e, quel che é peggio, insinuando, nella peggiore tradizione retrograda e non-liberista americana, che nell’energia (come in tutto) “bisogna dare ai consumatori quello che chiedono”.

Diffidate di chi dice “diamo alla gente quello che vuole”: l’ho sentito dire a Cesare, alla grande distribuzione per i prodotti fuori stagione e, last & not least, a noti imprenditori di TV monnezza.

L’esperto sembra chiamare gli italiani a raccolta a “reclamare energia meno cara e a finirla con gli sprechi per eolico, fotovoltaico e biocarburanti” (su questi ultimi sono pure d’accordo, sigh).

[Stai a vedere che la Prestigiacomo si abolisce la VIA da sola, sai che sòla Battà!]

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Barili, bidoni e uomini d’oro

dolore

Nelle News dell’altro ieri veniva ripresa un’agenzia Bloomberg su un report della Goldman Sachs. L’analisi delle riserve di raffinazione, capacità produttive ecc. della banca d’investimenti è da prendere sul serio; nel report $100 oil reality, part 2: Has the super-spike end game begun? si dice:

We believe the current energy crisis may be coming to a head, as a lack of adequate supply growth is becoming apparent and resulting in needed demand rationing in the OECD areas in particular the United States. The possibility of $150-$200 per barrel seems increasingly likely over the next 6-24 months, though predicting the ultimate peak in oil prices as well as the remaining duration of the upcycle remains a major uncertainty.

Tradotto:

Crediamo che la crisi energetica corrente possa giungere ad un punto di svolta, mentre l’insufficiente sviluppo dell’offerta diventa apparente e si traduce nel bisogno di un razionamento della domanda nell’area OCSE ed in particolare negli Stati Uniti. La possibilità di $150-$200 al barile sembra sempre più probabile nei prossimi 6-24 mesi, anche se la previsione del definitivo picco nei prezzi del petrolio, così come la durata del ciclo di rialzi resta un’incertezza primaria.

La fonte (pdf 20 pagg): $100 oil reality part 2: Has the super spike end game begun?

Aggiornamento (La repubblica 12 maggio 2008)
La notte dei gufi – Diario di un vecchio analista di borsa

Il prezzo del petrolio ha preso, come un cappero selvatico. Sulla roccia scoscesa di una dura congiuntura vulcanica a picco sulla crisi, il greggio ha messo radici e senza che tu, banchiere centrale o economista di pronto soccorso, possa fare molto per sradicarne l’impeto inflattivo presto lo vedrai a 200 dollari al barile. Barile magico quello del petrolio, perchè mai sembra avere un fondo da raschiare, da consolarcisi sopra o da cui ripartire. Niente. Una caduta nel vuoto che si autoalimenta, come il governo ombra tirato a forza dalle pieghe del Loft, senza utile speranza ma almeno dal sapore dolciastro. Come appunto il cappero selvatico che resta più dolce al palato di quello classico rabbattato al supermercato. E il vento della crisi americana che forte sbatte e alza la recessione ai confini dell’oceano non fa che aumentare il battito seduttivo delle ciglia bianche dei suoi fiori. Così il petrolio dalle sue altezze guarda e seduce l’economia mondiale incapace di reagire, quasi felice delle catene della recessione e dei segni che lasciano i prezzi. Masochismo che viene spesso confuso per austerità condonabile da chi ora si converte ai no-global elettorali.

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Scenari Shell al 2050: Scramble and Blueprints

Ne avevamo parlato altrove ne I due scenari della Shell di fine gennaio,

Il sottotitolo Scramble and Blueprints – “competizione e pianificazione” – eccolo: Shell Energy Scenarios to 2050.

Notizie 6 maggio 2008

6 Maggio 2008 2 commenti

Limits to growth and related stuff – La backstory dei “Limiti allo sviluppo” del Club di Roma, raccontata dall’allora assistente Paul Krugman: che rivela la presunzione “a cascata” degli ingegneri (Forrester) verso gli economisti (Nordhaus) e degli economisti verso i sociologi. Si intuisce la realtà dei limiti dello sviluppo delle tecnologie dell’energia…

Un bonus che pesa sull’ambiente, di Filippo Barone e Marzio Galeotti, La Voce – L’analisi degli effetti economici e politici della scadenza del bonus fiscale dei carburanti, delle difficoltà di riproporlo e del senso delle tasse sui carburanti come incorporazione dei danni che questi provocano. Forse le associazioni di consumatori dovrebbero richiedere alternative all’auto invece di sconti per continuare ad usarle…

Olanda, tassare le auto con il satellite, di emiliano da Blogeko – La descrizione di un sistema che, dal 2011, permetterà di tassare le auto in base alla percorrenza effettiva secondo ore e luoghi in cui si svolge. Splendido!

World’s 10 Best Biking Trails, da Treehugger – I 10 migliori percorsi in bicicletta, c’è anche il Gran Fondo Campagnolo italiano.

Herman Daly: Towards A Steady-State Economy, da TheOilDrum – Le riflessioni dell’inventore della teoria dell’economia dello stato stazionario…ricordando che secondo Georgescu-Roegen non è possibile..

Toyota Prius price climbs $400, da autoBlogGreen – Gli aumenti della regina delle auto ibride;

ASPO 2 Il futuro delle risorse minerarie, da Ecoalfabeta – Sintesi e video del secondo convegno dell’Associazione per lo studio del Picco del petrolio;

Oil At $150-$200/Bbl Possible In Next 6-24 Months says Goldman – Gli analisti della banca d’investimenti prevedono la possiblità di ulteriori aumenti dell’oro nero (peakoil.net);

Malagrotta in crisi da Ingegneria e Ambiente – Un video sullo stato della grande discarica romana…;

World food prices may worsen Burmese disaster, da Newscientist – Il pericolo della fame incombe su Myanmar.

Cicli vitali 09 – Il blue jeans

15 Aprile 2008 Nessun commento

BlueJeans

Riprendiamo la storia dei cicli vitali

La storia del blue jeans inizia in Baviera, culla dell’industria tessile e patria di Levi-Strauss, il quale partirà per gli Stati Uniti nel 1847. Nel 1870 il negozio di vestiti che ha aperto a San Francisco è già florido, la corsa all’oro ha creato una forte richiesta di vestiti da lavoro solidi. Un giorno Strauss pensò di utilizzare un tessuto da tappezzeria di tipo “denim”, un sergé di cotone, denominato il sergé di Nimes. Anche se la primogenitura in fatto di fabbricazione dei blue-jeans viene ricondotta, storicamente a Genova (vedi Wiki). Levi tinge il denim di blu e inizia a vendere i suoi primi jeans Levi’s a 1,46 dollari il paio.

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news 2 aprile 08

keine

Ras la fraise! Basta fragole!
La campagna per un consumo critico in Svizzera.

Heinberg on ‘resilient communities: paths for powering down’, da Energy Bulletin
Uno speech di Richard Heinberg su come abbassare i consumi energetici al livello locale.

EU’s Piebalgs says grid infrastructure needed quickly for offshore wind energy, da Forbes
Il commissario Piebalgs, richiede lo sviluppo urgente di un’infrastruttura elettrica marina per incorporare l’eolico off-shore nella produzione di elettricità.

Danish Drivers To Fill Their Tanks With Wind Power, da Metaefficient
Cosa fare con l’eolico imprevisto? Il pieno dell’auto elettrica, baby.

Oil’s Fuzzy Math: Prices Skyrocket Despite Modest Growth in Demand, da Worldwatch
La dinamica del petrolio spiegata con l’offerta (carente).

Le borse di plastica compiono 75 anni, da Blogeko

Obama’s New “Big Oil” Ad: Does He Have It Right or Wrong? da The oil Drum
La campagna di Obama contro le majors del petrolio.

Cogeneration At Home: Ceramic Fuel Cells And Bloom Energy, da The oil Drum
Le potenzialita delle cella a combustibile ad ossidi solidi

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news 19 marzo 2008 parte 1

drama

Foto da Fotocommunity

Il test al freddo svedese della mercedes a Fuel Cell Winter Testing Moves Mercedes Closer to Limited Series Production of Fuel Cell B-Class in 2010

Politiche dei trasporti

Avevamo gi? parlato del King Report, con una lettura critica (vedi La decrescita nei trasporti, analisi del King report), ora ? uscita la seconda parte con le Recommendations for Action, a prima vista sembra eccessivamente improntata all’ottimismo, punta sui biofuels e no fornisce dettagli sullo sviluppo tecnologico delle diverse forme di trazione ibrida. Cercheremo di fornire un’analisi critica nei prossimi giorni. Nel frattempo, ecco il report integrale.

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Notizie 12 marzo 2008

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La Mappa della Pioggia

Il Giappone ha realizzato un servizio meteo su scala globale: La Global Rainfall Map in Near Real Time. E’ quasi in tempo reale essendo aggiornata ogni ora.

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L’inutilità dell’ora legale 02

Quasi un anno fa, avevamo già parlato di come spostare in avanti le lancette non serva a ridurre in consumi di elettricità. Ora lo studio scientifico:

Does Daylight Saving Time Save Energy? Evidence from a Natural Experiment in Indiana, di Matthew J. Kotchen e Laura E. Grant.

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Foto | Astronaut
Sintesi articolo
La storia dell’ora legale è lunga e controversa, risalendo alla prima guerra mondiale. Esiste, ad oggi, pochissima evidenza scientifica della sua efficacia. L’articolo prende spunto da un esperimento condotto dello stato dell’Indiana per stimare empiricamente gli effetti sui consumi elettrici negli Stati Uniti. Il primo studio dagli anni ’70.
Gli autori, Matthew J. Kotchen e Laura E. Grant si sono concentrati sulla domanda del settore residenziale usando, per la prima volta, dei micro-dati delle famiglie. Il dataset consiste di oltre 7 milioni di osservazioni sulle bollette mensili di quasi tutti i residenti del sud Indiana durante tre anni.
Tra i risultati principali, troviamo che l’ora legale, contrariamente agli obiettivi, aumenta la domanda di elettricità residenziale (le stime variano dall’1 a 4%). Appare anche che l’effetto non è costante lungo il periodo: in primavera vi sono dei risparmi, in seguito l’effetto diminuisce cambia di segno e sembra causare i maggiori aumenti durante la fine.
Questi risultati appaiono coerenti con le simulazioni condotte che individuano un punto di tradeoff tra la riduzione di domanda per l’illuminazione e l’aumento di domanda per riscaldamento ed aria condizionata.
Basandosi sulle date dell’ora legale prima dell’allungamento del 2007, gli autori stimano un aggravio della bolletta elettrica per le famiglie dell’Indiana di 8,6 milioni di dollari l’anno e di costi sociali dovuti all’aumento dell’inquinamento da 1,6 a 5,3 milioni di dollari l’anno.
Vedi anche: Of Canon Fire and Daylight Savings Time di Maura J. Casey sul New York Times.
Aggiornamento
Blogeko ha pubblicato un post in cui si cita uno studio dell’Università della California che prova come l’ora legale non serva a risparmiare energia.
Aggiornamento 2
Terna afferma invece che si possono risparmiare 84 milioni di €:

Ora legale: in 7 mesi risparmi per 84 milioni di euro Spostando le lancette degli orologi un’ora in avanti, con più luce disponibile si prevede, durante i prossimi 7 mesi, un risparmio complessivo dei consumi di energia elettrica pari a 646,2 milioni di chilowattora (645,2 milioni di kWh il minor consumo del 2007). Dal punto di vista economico, considerando che un chilowattora costa in media al cliente finale 13 centesimi di euro al netto delle imposte, la stima del risparmio relativo all’ora legale per il 2008 è di 84 milioni di euro, sostanzialmente in linea con quanto l’Italia ha risparmiato lo scorso anno. Con l’ora legale, dal 2004 al 2007, il Belpaese ha evitato il consumo di oltre 2,5 miliardi di chilowattora corrispondenti a circa 300 milioni di euro. E’ quanto ha rilevato Terna, la società responsabile in Italia della gestione dei flussi di energia elettrica sulla rete ad alta tensione, in occasione del passaggio all’ora legale. L’ora solare verrà ripristinata il 26 ottobre 2008. Aprile campione del risparmio energetico: ammonta infatti a oltre 169 milioni di chilowattora (pari al 26,2% del totale) il minor consumo di energia elettrica stimato per questo mese (in autunno il primato va invece al mese di Ottobre con circa 200 milioni di chilowattora risparmiati). Ciò è dovuto al fatto che Aprile ha giornate più corte in termini di luce naturale, rispetto ai mesi dell’intero periodo. Spostando in avanti le lancette di un’ora, quindi, si ritarda l’utilizzo della luce artificiale in un momento in cui le attività lavorative sono ancora in pieno funzionamento. Nei mesi estivi da giugno ad agosto, invece, poichè le giornate sono già di per sé lunghe, l’effetto “ritardo” nell’accensione delle lampadine si colloca nelle ore serali, quando le attività lavorative sono per lo più terminate, ed è perciò meno marcato in termini di risparmio di elettricità.

da E-gazette

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Una raccolta di articoli da Repec

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L’UE non riduce le emissioni dei trasporti: necessari drastici miglioramenti e chiari obiettivi

Secondo una nuova relazione dell’Agenzia europea dell’ambiente, il settore dei trasporti nell’UE deve applicare misure rigorose per aiutare l’Europa a raggiungere i suoi obiettivi in materia di riduzione delle emissioni di gas a effetto serra.

Nonostante i progressi tecnologici compiuti, con l’aumento costante del traffico dei passeggeri e la crescita del trasporto di merci che procede a un passo più rapido dell’economia, la circolazione delle merci sta diventando meno efficiente.

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Gli articoli del week end

3 Marzo 2008 2 commenti

1) 50.000 morti l’anno per l’inquinamento acustico in Europa

Il rumore è una delle forme di inquinamento meno conosciute e più difficili da combattere. Una delle ragioni è che l’unità di misura del rumore, i decibel, è su una scala logaritmica; questo significa che un aumento di 3 decibel porta un raddoppiamento del volume, mentre 10 decibel in più equivalgono a 100 volte il rumore iniziale.

Un livello di rumore di 55 decibel è considerato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità la soglia al di là della quale si verificano disturbi del sonno, mancanza di concentrazione, stress, aumento della pressione sanguigna e disturbi psichici. In Europa, secondo lo studio 210 milioni di cittadini sono esposti a rumore da traffico uguale o superiore a 55 dB e 35 milioni al rumore dei treni. Il costo sociale dei danni da rumore viene stimato a 40 miliardi di euro ogni anno.

Tra le misure per combattere il fenomeno si propone un adeguamento della normativa sui motori ed i pneumatici, l’applicazione del principio “chi inquina paga” anche per il rumore, il dispiegamento di barriere antirumore e la limitazione dei veicoli più rumorosi.

Via | Transport & Environment

Can you hear us?
Traffic Noise Reduction in Europe (rapporto tecnico)

Aggiornamento

Vedi studio del European heart journal del Dr. Lars Jarup su grazie.it

2) Ginevra pensa alla Congestion Charge

Anche nella città di Calvino, pur ben servita da una rete di tram capillari, piste ciclabili e zone a 30 km/h, si pensa di introdurre una tassa per circolare in centro. Il Sindaco verde Patrice Mugny, sulla linea pro pedoni, biciclette e mezzi elettrici del predecessore, Christian Ferrazino, ha proposto uno studio di fattibilità per l’introduzione di un pedaggio per le auto in città da giugno prossimo, suscitando le ire degli automobilisti. (segue)

Sono sotto la lente…e volo!

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News 28 febbraio 08

28 Febbraio 2008 Nessun commento
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News 27 febbraio 08

27 Febbraio 2008 Nessun commento

Plug-in cars could actually increase air pollution, da USA Today

The five stages of collapse, by Dmitry Orlov, da Energybulletin

Looking back 10 years – Campbell’s “The End of Cheap Oil”, by Colin J. Campbell, da Energybulletin

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