Proposte ciclabili a San Lorenzo – Una presentazione
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Ecco il personale documento di proposte per la mobilità ciclabile a San lorenzo.
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Oggi Eugenio Scalfari ci da il succo del mestiere di giornalista; nell’articolo “Se Prodi cadrà la sinistra scomparirà” infatti dice:
A Torino mercoledì scorso il ministro Padoa-Schioppa, invitato dal rettore a svolgere una conferenza su Altiero Spinelli, è stato contestato con urla e petardi fin nel cortile dell’Università, da 50 rappresentanti di centri sociali e frange estremiste, ed è stato seguito con attenzione e applaudito da 600 studenti e docenti nell’aula in cui parlava.
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Andiamo meno in macchina, anche perché in macchina si “va” di meno per forza, stando spesso fermi!
Il fenomeno era già stato evidenziato nel rapporto del 2005: i costi di gestione – primissimo tra i quali la benzina – stanno portando sicuramente gli italiani a “gestire” il mezzo privato con più parsimonia rispetto al passato.
Tra i fattori determinanti :
Il 10 gennaio sarà ricordato come la giornata della svolta. Dopo il sonnolento vertice di Nairobi, un autunno-primavera che ha convinto sui cambiamenti climatici anche gli ultimi contadini di Volsini e le liti tra Bielorussia e Russia per i prezzi degli idrocarburi, hanno messo le ali ai piedi alla Commissione Barroso riguardo alla scarsità delle risorse: CHEAP OIL IS OVER! Molto meglio dare un po di rinnovabile, gente, e chi vuole continui carbone e nucleare, basta seppellire bene CO2 e Plutonio, secondo i casi. Si scherza un po…ma gli elementi della tragicommedia del mondo ci sono tutti: inquinamento nei cieli ed esaurimento nel sottosuolo. Kyoto è lontana e NON si avvicina, anzi pare che gli obiettivi posti nemmeno bastino.
La trovo una rappresentazione perfetta della filosofia del sito.
Adattato dal rapporto sugli indicatori dello sviluppo sostenibile del Canton Vaud in Svizzera.
Ho scoperto la poetessa Cristina Campo su una mailing list di ciclisti, e ve la propongo.
Per ulteriori informazioni vedi qui.
Un tempo il poeta era lì per nominare le cose: come per la prima volta, ci dicevano da bambini, come nel giorno della Creazione.
Oggi egli sembra lì per accomiatarsi da loro, per ricordarle agli uomini, teneramente, dolorosamente, prima che siano estinte.
Per scrivere i loro nomi sull’acqua
da Cristina Campo, Gli imperdonabili, Adelphi, 1987
Dedico questa poesia ad un amico che ha avuto il dono di un bimbo da brevissimo tempo.
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Faccio una proposta semplice : limitare a 40 kmh il limite di velocità in città.
Da questo limite sono esentati i mezzi di soccorso e sicurezza, quando soccorrono e rassicurano e le strade adatte allo scorrimento veloce per le quali il limite può essere 60 kmh.
Perché?
La proposta si basa sulla consapevolezza che il limite VIENE superato, tuttavia oltre i +20 kmh la multa comincia a diventare salatissima, e infatti 60 kmh è il limite che non dovrebbe MAI venire superato in ambito urbano, come – ad esempio – l’anello ferroviario di Roma, chi lo fa è un pirata deve essere punito; questo è il primo punto (il bastone). Vedi statistiche.
Il secondo (carota?) punta sulla persuasione: 40 kmh è una velocità di crociera “moscia” ma non assurdamente lenta; a questa velocità il minor rumore, il contatto con la realtà esterna all’abitacolo possono gradualmente far capire che in città CONVIENE una guida fluida e assolutamente non sportiva.
Ovviamente la proposta andrebbe inserita in un progetto più ampio di disegno degli spazi per le corsie delle auto volto all’ABROGAZIONE DI SLARGHI CHE INCORAGGIANO ACCELERAZIONI PAZZESCHE E VELOCITA’ ASSASSINE IN CENTRO.
AUGH !
Se non ti fai simile a Dio, non potrai capire Dio;
perché il simile non è intellegibile se non al simile.
Innalzati a una grandezza al di là di ogni misura, con un balzo liberati dal tuo corpo;
sollevati al di sopra di ogni tempo, fatti Eternità: allora capirai Dio.
Convinciti che niente ti è impossibile, pensati immortale e in grado di comprendere tutto,
tutte le arti, tutte le scienze, la natura di ogni essere vivente.
Sali più in alto della più alta altezza; discendi più in basso della più abissale profondità.
Richiama in te tutte le sensazioni di ciò che è creato,
del fuoco e dell’acqua, dell’umido e del secco,
immaginando di essere dovunque,
sulla terra, nel mare, in cielo; di non essere ancora nato,
poi di trovarti nel grembo materno,
di essere quindi adolescente, vecchio, morto, al di là della morte.
Se riesci ad abbracciare nel tuo pensiero tutte le cose insieme,
tempi, spazi, sostanze, qualità, quantità,
potrai comprendere Dio.
Giordano Bruno – De Umbris idearum, 1570 ca.
…e il mio spirito vola più alto e scende più in basso…
….e si mischia si sporca e scalda…
…si commuove del santo verme che crea la terra dalla cacca altrui
….e la sua cacca è nostra vita….
Ci vede Dio…
in Tutte le cose.
Natura e anima,
senza nessun no…
Amore