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Garbage game – L’immondizia non è un gioco

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La Gotham Gazette, organo della città di New York, ha realizzato uno strumento per educare i suoi cittadini alla diminuzione dei rifiuti, a capirli ed a cambiare le abitudini consolidate. The Garbage Game è in inglese ed è stato – ovviamente – studiato per la Grande Mela, ma sarebbe utilissimo tradurlo ed adattarlo alle principali città italiane.

Entra splendidamente nel dettaglio dei comportamenti quotidiani individuali: cosa getti, dove lo getti, dove lo porteresti e che fine fa (inclusa la CO2 prodotta).

E’ un modo semplice ed a basso costo per inculcare la cultura del riciclo e riutilizzo, utilissimo ora e da noi per risolvere lo scempio attuale, che dalla Campania rischia di estendersi presto a tutte le grandi città del Bel Paese.

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  1. 29 Gennaio 2008 a 18:37 | #1

    Lungi da me difendere il pigro popolo napoletano, ma anche la coscienza ecologica pi? forte (modestamente io) ha problemi ad effettuare la differenziata a Napoli (per? io l’ho sempre fatta): campane per la raccolta limitatissime e campagne di incentivazione inesistenti sono un ottimo cocktail disincentivante. L’unica possibilit? di riciclo seria ? vetro e plastica in campane quasi sempre stracolme, i bidoni per la carta sono quasi inesistenti e l’umido non viene raccolto ma gettato nell’indifferenziato…

  2. gianfiorito
    30 Gennaio 2008 a 10:29 | #2

    Guarda che anche a Roma non siamo messi meglio. Nei quartieri popolari i commercianti buttano TUTTO nell’indifferenziato, bottiglie dei bar e brace delle pizzerie.

    Nei quartieri bene, ci trovi i calcinacci delle ristrutturazioni poi passano gli zingari ogni giorno per rovistare e altra gente di notte a buttare non si sa che.

    L’altro giorno ho cercato per mezza giornata e in 20 negozi una pattummiera a scomparti: impossibile, n? sulle bancarelle, n? dai ferramenta, ? un oggetto “che non viene richiesto”. Non so se mi spiego…

    Mi viene in mente una pensiero: l’immondizia ? esattamente il riflesso di tutta l’illegalit? (ambientale e non) del sistema economico e sociale al livello individuale.
    Ed anche l’incoerenza di milioni di chili e litri di imballaggi completamente inutili.
    Il suo accumularsi, che ora arriva chiaramente ad invaderci lo spazio vitale, facendoci annaspare, ? esattamente quella materia ed energia ad alta entropia per cui, Georgescu-Roegen ci ammoniva, non potremo considerare “soluzioni di mercato” care agli economisti “cornucopiani”..

    I beni piacciono ed hanno un prezzo,
    i mali schifano e il costo lo “scarti”.
    BASTA CON I CASSONETTI IN STRADA!!

  3. Piero
    30 Gennaio 2008 a 23:35 | #3

    – RACCOLTA DIFFERENZIATA E RECUPERO MATERIE RICICLABILI.
    – REVOCA DEL MANDATO AGLI AMMINISTRATORI INADEMPIENTI.
    – RIDUZIONE DEL NUMERO DI DISCARICHE MEDIANTE INCREMENTO NEL TERRITORIO
    DELLA LAVORAZIONE MECCANICO-BIOLOGICA DEI RIFIUTI INDIFFERENZIABILI.
    – ABBATTIMENTO DELLA TASSA SUI RIFIUTI PER I
    CITTADINI DEI COMUNI VICINI ALLE DISCARICHE ED AGLI INCENERITORI.
    Nel resto dell?Europa ? consolidata la lavorazione dei materiali derivanti da raccolta differenziata, con lauti guadagni per lo stato, nonch? con notevoli benefici di occupazione, di diminuzione delle tasse ai cittadini adempienti, di immagine turistica e di salvaguardia della natura.
    In Italia (specie in certe regioni del sud) si sta invece ancora discutendo di costruire nuove discariche, spesso a pochi km da grandi centri abitati e/o in aree di elevata importanza naturale e paesaggistica (perpetuando il passaggio di? ?carri floreali??? maleodoranti per le strade urbane gi? sature!), ed inceneritori (chiamati, per rassicurare, ?termovalorizzatori???; ma altro non sono che inceneritori di tipo pi? recente che emettono comunque diossina nell?atmosfera ed altre sostanze letali nel sottosuolo!).
    Questi inceneritori, per avere un rendimento maggiore, hanno bisogno di notevole quantit? di rifiuti da bruciare. Per questo motivo (paradossalmente!), pur essendo stati posti, nelle strade, dei contenitori specifici per carta – plastica – etc., spesso (vanificando l?impegno prestato dai cittadini pi? rispettosi!) viene portata indiscriminatamente ogni cosa in discarica. Anzi, se vi si riesce a far conferire anche i rifiuti provenienti da territori extra, l?Amministrazione, in proporzione alle quantit? ricevute, consegue introiti sempre pi? cospicui!
    I cittadini sono ormai consapevoli di queste malefatte, per tale motivo hanno istituito in tantissimi centri una raccolta di firme per mandare a casa quei sindaci o, comunque, quegli amministratori che non incrementano realmente, fino a valori accettabili, la raccolta differenziata.
    Tale differenziazione, se attuata concretamente, alla fine comporta l?esistenza solo di appena il 20% circa di rifiuti indifferenziabili. Questi ultimi sono peraltro sottoponibili, senza combustione e quindi senza emissione di CO2, al ?trattamento meccanico-biologico??? che, oltre a ricavare notevole energia dal biogas, lascia solo una infinitesima quantit? di scarti da portare in discarica per ricavarne, mediante combustione, materiali inerti da sottofondo e da riempimento. Rimane necessario, pertanto, l?esercizio solo di una decima parte delle discariche esistenti, potendo, dunque, rimboscare quelle in esubero (onde ridurre l?effetto serra).
    Appare in ogni caso ragionevole riconoscere, da parte della Amministrazione, alle popolazioni nel cui raggio di territorio di una decina di chilometri si esercisse una discarica o un inceneritore, l?abbuono totale della tassa sui rifiuti (salvo ulteriore adeguato indennizzo ai soggetti o familiari, in caso di comprovati problemi oncologici e malformazioni riconducibili a tali insediamenti).
    La raccolta differenziata, con la lavorazione ed il recupero delle materie prime (carta – plastica – vetro – metalli, nonch? compostaggio per produzione concimi e fertilizzanti) presso gli appositi stabilimenti dislocati nel territorio, ? la soluzione ottimale per ridurre le discariche piuttosto che ampliarle!
    In pratica, a casa occorre mettere man mano (semplicemente) in tre sacchetti distinti, i rifiuti di: carta – plastica – vetro e lattine, (equivalenti a circa 50% dei rifiuti domestici), nonch? gli avanzi di frutta e verdura (ca. 30%).
    ?Forse a casa nostra riponiamo il pane assieme ai detersivi o la frutta assieme al lucido da scarpe?!..
    La natura, come noi, non? ?digerisce??? cose ibride.
    I rimanenti 20% [imbrattati di tovaglioli, fazzolettini, pannolini, sacchetti d?aspirapolvere, cicche, etc., (ca. 15%) – avanzi di carne, pesce, etc. (ca. 3%) – stoffe sporche e logore (ca. 2%)] vanno buttati nell?apposito cassonetto dei rifiuti indifferenziabili, destinati all?industria per il trattamento meccanico-biologico.
    Occorrerebbe varare una legge vertente a ridurre la quantit? degli imballaggi; tante volte plastica e carta sono per di pi? saldati assieme!
    Vicino ad ogni scrivania di casa dovrebbero esserci non uno ma due cestini, uno per la carta, l?altro per le plastiche che avvolgono le riviste e le stampe pubblicitarie.
    Il ritiro dei predetti cinque tipi di rifiuti differenziati potrebbe essere eseguito porta per porta oppure in apposite postazioni di smistamento, presidiate da lavoratori dotati di lettore badge per il computo della ev.le defalcazione tasse.
    Se si dispone di un giardino, gli avanzi di frutta e verdura (rifiuti organici o compostaggio), si possono accumulare dentro apposito contenitore (spolverandovi sopra, di volta in volta, una patina di prodotto bioattivatore) e dopo circa 8 mesi si pu? utilizzare l?ottimo ed utilissimo concime formatosi.
    Le batterie, le cartucce d?inchiostro, le medicine scadute, etc., ovviamente continuerebbero ad essere buttate negli specifici contenitori, per il relativo trattamento.
    ?Trovi pure, la malavita o chiunque, la maniera di lucrare nelle nuove attivit? connesse al trattamento dei rifiuti, se proprio non possa mai esserci in Italia un governo compatto, capace di restare fuori da compromessi!
    ?La societ? ringrazia comunque sentitamente!

  4. gianfiorito
    6 Febbraio 2008 a 11:30 | #4

    Sono d’accordo: serve immediatamente una campagna di educazione civico-ambientale, unita a sanzioni, che porti ad una riduzione dell’immondizia prodotta.

    A Roma ? iniziata una campagna per arrivare allo 0% di messa in discarica indifferenziata, puntando anche ad educare i commercianti, che ne producono parecchia e differenziano pochissimo. E’ un inizio.
    http://www.amaroma.it/pdf/Comunic_RD.pdf

    Ritengo che tra i punti “costituzionali” del Partito Democratico, a cui credo, ci debba essere la prospettiva del ciclo di vita di energia e materiali dell’economia tutta intera.

    Partendo da questo, energia, rifiuti e trasporti seguono logicamente..

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