La giornata delle ferrovie dimenticate
Foto | Comune di Busca
Domenica è la giornata delle ferrovie dimenticate, con numerose iniziative in quasi tutte le regioni.
Lo dico da tempo: in Italia si deve credere alla politica di costruzione di 3 reti:
1) Una rete ferroviaria che:
- ripristini tutte le tratte dismesse o ridotte in frequenza, sull’esempio delle SNCF francesi;
- costruisca nuove ferrovie e colleghi al meglio le stazioni con i centri abitati, prevedendo l’intermodalità treno-bici;
2) Una rete di tram (vedi Avanti c’è posto) per le grandi città che, con la massima urgenza:
- incrementi la mobilità di superficie su ferro;
- garantisca l’accesso alle aree turistiche, produttive, residenziali e commerciali;
- risponda concretamente alla crescente domanda di mobilità sostenibile, determinata dalla recente espansione urbana.
3) Una rete ciclabile, urbana ed extra-urbana capillare (coordinamento regioni-comuni-municipi cittadini), che:
- abbia come obiettivo la mobilità non motorizzata come opzione sia per il tragitto casa lavoro che per il tempo libero;
- da realizzarsi con la totale intermodalità, garantendo il trasporto biciclette gratuito ovunque sui mezzi pubblici.
Tornando alle ferrovie italiane abbandonate la mappa dovrebbe far venire le lacrime a molti: l’Italia aveva una rete capillare che collegava i centri minori, oggi sostituite da strade e superstrade ingorgate e pericolose…
In Mobilità senza petrolio, i treni ho parlato degli esempi di Germania ed India per lo sviluppo delle ferrovie nazionali ed internazionali per il trasporto sia di persone che di merci. Credo, quindi che oltre a creare delle Greenways per escursioni in bicicletta, occorra ripristinare le rotaie (magari creando una pista ciclabile a fianco), per decongestionare le strade e ridurre la fattura petrolifera del paese e , soprattutto dei cittadini.
Da notare | Database delle Ferrovie abbandonate e La cura del ferro in Giappone.
Approfondimento | Quanto costa la “mala-mobilità”: il rapporto Luiss-Formiche dic-0211 (pdf 113 pag)