Primo Levi: dal fascismo ad Auschwitz c’è una linea diretta

27 Gennaio 2011 1 commento

L’intervista ritrovata (l’Unità 26.1.11)
Il grande scrittore in una conversazione inedita del 1973 con un giovane studente. «Oggi “Se questo è un uomo” lo riscriverei completamente, per mettere in luce le responsabilità italiane nella Shoah» di Marco Pennacini

La politica: «Il mio libro? Oggi verrebbe fuori una cosa completamente diversa: metterei in risalto il suo valore politico…»
Nel campo: «Immagazzinavamo tutto voracemente, ci interrogavamo a vicenda per sapere ciascuno la storia degli altri»
Invenzioni tricolori: «Lo sterminio industriale è tedesco. Ma la violenza a scopo politico in questo secolo è un’invenzione italiana»
I giovani: «Queste cose vengono sentite come arcaiche, come i garibaldini, come la rivoluzione francese, qualcosa di molto lontano…» Prosegui la lettura…

205.000.000 di disoccupati nel mondo nel 2010

25 Gennaio 2011 Nessun commento

Secondo l’ILO, nel 2010 si contano 205 milioni di disoccupati nel mondo.

Nonostante una forte ripresa della crescita economica per molti paesi, la disoccupazione globale è sostanzialmente invariata rispetto al 2009, e conta 27,6 milioni in più rispetto al dato pre-crisi del 2007. L’Ilo prevede un tasso globale di disoccupazione del 6,1 per cento, pari a 203,3 milioni disoccupati, nel 2011.

Il rapporto mostra che il 55% di aumento della disoccupazione mondiale tra il 2007 e il 2010 si è verificato nelle economie sviluppate e nell’Unione Europea, mentre la regione rappresenta solo il 15 per cento della forza lavoro mondiale. In molte economie in via di sviluppo, come il Brasile, Kazakistan, Sri Lanka, Thailandia e Uruguay, tassi di disoccupazione sono effettivamente diminuiti rispetto ai livelli pre-crisi.

A livello globale, si stimano 1.530 milioni di lavoratori precari (“vulnerable employment”) nel 2009, corrispondente ad un tasso di occupazione vulnerabile del 50,1%. L’incidenza del lavoro vulnerabile è rimasta invariata dal 2008, in netto contrasto con la costante e significativa diminuzione media degli anni precedenti la crisi.

Il rapporto rileva inoltre ci sono state 630 milioni di lavoratori (20,7 per cento di tutti i lavoratori del mondo) che vivono (con le loro famiglie) con 1,25 dollari al giorno nel 2009. Ciò corrisponde ad ulteriori 40 milioni di lavoratori poveri, 1,6 punti percentuali superiore a quanto previsto sulla base delle tendenze pre-crisi.

8 anni fa se ne contavano 180 milioni, come dicevo alla Radio Vaticana (Sigh!)

Le criticità italiane relative ad energia e infrastrutture

19 Gennaio 2011 Nessun commento

Mi permetto,

presento una analisi delle criticità italiane relative ad energia e infrastrutture. Ambiti vasti e complessi, per i quali le criticità italiane possono presentarsi sia sotto forma di “gap” rispetto agli altri paesi, che di debolezza dovuta alla disomogeneità interna al paese.

Le infrastrutture, come il sistema energetico, sono quasi sempre il risultato di importanti investimenti pubblici: lo Stato investe nella realizzazione di grandi opere come strade, treni, poste, reti di acqua e gas e, almeno inizialmente, li gestisce. Queste opere, oltre ad assicurare la crescita economica e l’integrazione della popolazione sul territorio,  garantiscono, più in generale, un consenso.

Nel corso del tempo, i servizi associati alle infrastrutture hanno assunto un peso crescente nel paniere del consumatore italiano, rispecchiando l’evoluzione socio-economica del paese ed un generale miglioramento della qualità della vita. I servizi legati ad energia e trasporti ben rappresentano il progressivo affrancamento da un’economia “di necessità”, dove i consumi sono rappresentati in gran parte dalla spesa per i prodotti alimentari e l’abitazione.

Diverse sono le preoccupazioni circa la competitività del nostro sistema Paese. Tuttavia, quasi sempre viene evidenziato come, oltre all’inefficienza della burocrazia, siano la debolezza delle infrastrutture di trasporto ed i costi dell’energia a costituire gli  elementi che maggiormente scoraggiano gli imprenditori e le imprese ad investire in Italia.

Il documento (pdf 33 pag.) Energia e infrastrutture revisited

2500 anni di cambiamenti climatici

18 Gennaio 2011 Nessun commento

Foto | Viacheslav

Secoli di clima imprevedibile possono essere stati parzialmente responsabili della caduta dell’Impero Romano d’Occidente.

Un resoconto dettagliato degli ultimi 2500 anni del clima europeo ha permesso di scoprire diversi legami tra cambiamenti climatici e l’ascesa e la caduta delle civiltà. La fluttuazione del clima è un fattore che contribuisce a fianco fallimenti politici e le invasioni barbariche, afferma Ulf Büntgen dell’Istituto federale di ricerca per la foresta, la neve e il paesaggio di Birmensdorf, in Svizzera, che ha guidato il progetto.

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La correlazione tra il differenziale offerta-domanda e il prezzo del petrolio

17 Gennaio 2011 Nessun commento

La vita è cambiamento. Se smetti di cambiare smetti di vivere. R. Haak

Buon nuovo anno.

Tra le variabili comunemente usate per spiegare il prezzo del petrolio si trovano la capacità produttiva inutilizzata (spare production capacity) e le riserve strategiche dei paesi consumatori. Quando la capacità produttiva diminuisce i prezzi aumentano; attualmente, secondo gli esperti, i paesi che dispongono di capacità inutilizzata sono l’Arabia Saudita, gli Emirati Arabi ed il Kuwait.

Il grafico in basso racchiude un’analisi storica del prezzo nominale del petrolio  (Saudi Arabian Light) rispetto al differenziale assoluto tra la produzione e i consumi mondiali di greggio (Excel files). I dati coprono un periodo lungo di 40 anni (1970-2010) e presentano – come atteso – una correlazione negativa tra il prezzo del barile ed il differenziale offerta – domanda, su base annua.

Dal grafico si evince come, dopo una fase di prezzi bassi (< 10$/barile) ed eccesso di offerta nei primi anni 70, si passi ad un periodo (prima metà anni 80) in cui la domanda eccede l’offerta in un regime di prezzi sui 30$/barile. Negli anni seguenti (1987 – 2002 il prezzo si è mantenuto intorno ai 16/24 $/barile mentre il differenziale offerta – domanda è andato oscillando entro -1,2 e +1,6. Dal 2002 al 2003 il prezzo è passato da 17 a 27$/barile, continuando a crescere negli anni seguenti: 32 nel 2005, 51 nel 2006 e 56$/barile nel 2007.

Nel 2008, come noto, delle tensioni sui mercati finanziari, motivate dalla forte domanda dei paesi emergenti (Cina ed India in primis), hanno prodotto un record assoluto di prezzo; tale situazione ha contribuito alla crisi tuttora in corso. Nell’ultimo biennio, dopo il crollo del prezzo dovuto alla recessione mondiale (40$/barile) si è assistito ad una lenta, ma progressiva, ripresa del prezzo che, dopo essere rimasto entro 75-85$/barile, a dicembre 2010 tocca i 90$/barile.

Per il futuro, secondo gli esperti Goldman Sachs, da maggio 2010, vi è un eccesso di domanda di 900,000 barili al giorno; tale situazione dovrebbe protrarsi al primo semestre del 2011. Insomma, nel prossimo biennio, gli esperti (in finanza) prevedono che il barile di greggio raggiungerà, in media, 100$/barile nel 2011 e 110$/barile nel 2012. Ipotizzando che il deficit permarrà a 0,5 e 1 milione di barili, rispettivamente nel 2011 e 2012, si ottiene l’andamento del grafico. Tutto questo, oltre alle materie prime, rischia di compromettere la ripresa.

Saluti.

Correlazione tra deficit di offerta e prezzo del petrolio

AGGIORNAMENTO 24 gennaio 2010

Goldman prevede una fase di rialzi a causa del calo della capacità inutilizzata OPEC.

L’OdR àugure per il 2011

24 Dicembre 2010 Nessun commento

Nel senso etimologico di interprete della volontà divina l’àugure tenta la lettura dei segnali del cielo. I fulmini per gli Etruschi, il volo degli uccelli nel caso dei Romani. Come ben segnala la voce Wikipedia inglese,

l’àugure non predice quale linea di azione dovrebbe essere presa ma, attraverso il suo augurio, trova indicazioni sull’opportunità o meno se decisioni già prese incontrino, o meno, il favore divino e se si debba procedere.

Quindi dai segnali/dati statistici nell’aria negli ultimi mesi, Romolo-àugure augura/interpreta:

il barile di petrolio si dirige verso i 100 dollari al barile, favorito dalla ripresa delle economie emergenti – BRIICS in primis – il picco è in atto;

le auto vendute sono sempre meno in Europa e USA, dato che il costo diviene sempre più insostenibile nei centri urbani: il settore vive una stagione critica;

il giovane  italiano è DISOCCUPATO (prob. 40%) e le possibilità di trovare un impiego scarseggiano.

L’economia rischia di stabilizzarsi su un livello inferiore a quello pre-crisi: meno PIL e meno impiego.

Nonostante questo auguro a tutti Buone Feste e una (più graduale possibile) riconversione dell’economia. Con meno petrolio, meno auto e più agricoltura, più bici e più tram e treni (vedi).

Un abbraccio

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Quanto sono pulite le auto europee?

21 Dicembre 2010 Nessun commento

Le case automobilistiche devono ridurre le emissioni di CO2 delle auto vendute (fino a 130 grami di CO2/km nella media ponderata dei modelli venduti) entro il 2015.

Transport & Environment da 20 anni monitora i progressi fatti, denunciando i ritardi e le pressioni dell’industria nell’adempimento di tali obblighi.

Da How clean are europe’s Cars? ecco le emissioni di CO2 per casa automobilistica e le riduzioni rispetto al 2008.

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I prezzi di metalli e alimentari e petrolio a quota 100

15 Dicembre 2010 Nessun commento

Le quotazioni delle materie prime sui mercati finanziari internazionali hanno subito dei forti rialzi nelle ultime settimane e questi aumenti sono ancor più preoccupanti nel presente periodo di crisi nera, poiché i prezzi delle commodities anticipano sempre – in misura diversa – i prezzi al consumo.

Nel caso degli alimentari, la variazione rispetto al mese di ottobre 2009  evidenzia la forte crescita dell’ultimo anno: i cereali crescono tra il 62% (Avena) e il 57% (Granoturco), mentre nel caso degli oli i rincari sono compresi tra il 54% (Olio di palma) e il 40% (Olio di arachide); in evidenza anche il caffè, in aumento del 50% rispetto allo scorso anno.

Variazioni dei prezzi di alcuni beni alimentari
(ott-2010/ott-2009)

Veniamo ora alle quotazioni dei metalli, particolarmente significative per l’economia mondiale poiché diffuse in molte applicazioni.

Il Rame è un elemento essenziale per produrre cavi, materiale elettrico e componenti elettronici, è usato nelle costruzioni (coperture e grondaie) ed in agricoltura; l’Alluminio, sia in termini di quantità che di valore, oltrepassa quello di tutti gli altri metalli (ad eccezione del ferro) ed entra in larga parte dei settori dell’economia; il Nickel è ampiamente utilizzato nella produzione di leghe (con Acciaio inossidabile, Rame, Piombo e Argento) e nella produzione di batterie ricaricabili; lo Zinco è il quarto metallo più comune nell’uso tecnologico dopo ferro, alluminio e rame, per tonnellate di metallo prodotto annualmente; infine, il Piombo è presente nelle batterie dei nostri veicoli (auto e moto), nell’ottone, in tutte le saldature e come guaina nei cavi elettrici ad alta tensione.

Per le ragioni sopra esposte, i rincari dei prezzi internazionali dei metalli, rischiano seriamente di impattare sui costi di produzione di importanti settori industriali nei prossimi mesi.

Nel grafico seguente si evidenziano gli aumenti significativi di Rame (40%), Alluminio (35%), Nickel (31%) e Zinco (22%); più contenuti quelli di Piombo, Acciaio e dei Minerali di Zinco.

Variazioni dei prezzi internazionali dei metalli
(ott-2010/ott-2009)


A questi dati vanno – naturalmente – aggiunti i carburanti; secondo gli insiders di Goldman Sachs, da maggio 2010, vi è un eccesso di domanda di 900,000 barili al giorno e tale situazione dovrebbe protrarsi per tutto il primo semestre del 2011.

Nel biennio 2011-2012, gli esperti prevedono che il barile di greggio raggiungerà, in media, i 100$/barile nel 2011 e i 110$/barile nel 2012.

Di seguito presentiamo domanda, offerta e prezzo del petrolio dal 1970, con incorporate le previsioni sul prezzo per il prossimo biennio.

Aggiornamento/approfondimento

La tempesta perfetta? Arriverà per un tozzo di pane.

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Save Wikileaks

6 Dicembre 2010 Nessun commento

Il sito Wikileaks è presente qui

http://88.80.13.160/

I cablegates sono qui.

Se si ha un server per ospitare il “mirror” seguite le istruzioni qui.

Se a Julien Assange dovesse succedere qualcosa, salva questo file (torrent).

Categorie:technos Tag:

Il crollo delle città (e la rinascita possibile)

20 Ottobre 2010 Nessun commento

Foto | Flavio Petrini

Finalmente e riflettendo la realtà Ecosistema urbano abbassa le grandi città nel ranking di sostenibilità (vedi Repubblica ed Ecoblog). La tabella presenta i crolli di Roma (-13 posizioni), Milano (-17), Palermo (-11). Prima grande è Genova, 32a, che scende di 10 posizioni.

Conoscendo le variabili che determinano la sostenibilità (PM-10, Acqua potabile, Perdite rete idrica, Capacità di depurazione, Produzione di rifiuti, Raccolta differenziata, Trasporto pubblico, Tasso di motorizzazione, Isole pedonali, Zone a traffico limitato, Piste ciclabili, Verde urbano, Consumi di carburanti, Consumi elettrici domestici, Politiche energetiche), chi negherebbe che le grandi città italiane sono dei mostri ambientali.

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I 6 mesi che cambieranno il mondo (dell’auto)

16 Settembre 2010 2 commenti

Your reason and your passion are the rudder and the sails of your seafaring soul.
La ragione e la passione sono timone e vela della nostra anima navigante
Kahlil Gibran

Le statistiche sulle automobili sono tra le più attese e, quando escono, le guardano i politici, gli imprenditori, i benzinai e…i ciclisti!

Sono brutte (meno che per gli ultimi).

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Pericolo di “bolla” del FV?

14 Settembre 2010 Nessun commento

Foto| Kim Walker

Bisogna vivere come si pensa, altrimenti si finirà per pensare a come si è vissuto, Paul Bourget

Dal forum di Nuove Tecnologie Energetiche, riporto

Domanda di Mirco

Di ritorno in treno da ZeroEmissionRomemi è capitato di viaggiare con un signore semi-negazionista che fa il “Project & Energy Market”.

Pur convinto che io (e chi la pensa come me) sia un catastrofista, in quanto di combustibili fossili ce n’è ancora una enorme quantità (che viene tenuta nascosta), che militari ed imprese lasciano passare all’esterno solo informazioni finalizzate ai loro (spesso imperscrutabili) obiettivi, che si tengono nascoste tecnologie già fortemente innovative e rivoluzionarie e che fonti e scoperte vengono messe sul mercato solo quando le precedenti non rendono più a sufficienza, mi ha comunque pregato di avvertirlo perché desidererebbe ascoltare una mia conferenza.
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Le origini biologiche del berlusconismo

26 Agosto 2010 Nessun commento

Foto | Mario Stradotto

Dall’animo delle persone dimentiche e insensate i fatti dileguano insieme col passare del tempo; per cui, non ritenendo né conservando nulla di essi, sono sempre, sono sempre vuoti di beni e pieni di speranze, e guardano verso il futuro, perdendo il presente.

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AscesaAEssenza

Ciao!
Me ne salgo per 10 giorni qui e qui.
In questi giorni, consiglio a tutti e soprattutto a Pierluigi Bersani, di leggere Rumiz.

Per capire che tra Garibaldi e la Resistenza e oggi la tradizione italiana esiste. In camicia rossa.

saluti e a presto.

G

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L’energia spiegata

16 Luglio 2010 1 commento

Ho elaborato un breve (83 pag.) testo intitolato:

L’energia, un problema ambientale, una risorsa economica ed un determinante sociale

è (+ o -) il succo di 20 anni di lezioni, riflessioni, nozioni, incontri, incubi e utopie che mi piace condividere.

Buona lettura.
GF

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