Quanto sono pulite le auto europee?
Le case automobilistiche devono ridurre le emissioni di CO2 delle auto vendute (fino a 130 grami di CO2/km nella media ponderata dei modelli venduti) entro il 2015.
Transport & Environment da 20 anni monitora i progressi fatti, denunciando i ritardi e le pressioni dell’industria nell’adempimento di tali obblighi.
Da How clean are europe’s Cars? ecco le emissioni di CO2 per casa automobilistica e le riduzioni rispetto al 2008.
Le Conclusioni del rapporto sono:
1. L’industria automobilistica, nel suo complesso, ha ridotto le emissioni medie di CO2/km ponderate per le vendite entro del 5,1% nel 2009. Le 14 principali case costruttrici hanno ridotto le emissioni, con tassi che variano dal 2 al 10%;
2. La crisi finanziaria e i sussidi governativi per le auto nuove (i cosiddetti ‘incentivi alla rottamazione’) hanno svolto il loro ruolo nella riduzione della CO2/km delle auto vendute, spostando la domanda verso auto più economiche (in genere più piccole e meno inquinanti). Ma non spiegano tutti i progressi compiuti – l’analisi suggerisce che almeno la metà delle riduzioni nel 2009 sono imputabili ad una migliore tecnologia di trasmissione;
3. Toyota ha fatto i maggiori progressi nel 2009, facendo registrare un miglioramento del 10% dei consumi di carburante nel corso dell’anno e, di conseguenza, si trova nella posizione migliore per la conformità con il suo obiettivo normativo dell’Unione europea per il 2015. Dispone di ben sei anni, per ridurre di un ulteriore 4%, con la metà dei progressi realizzati nel solo 2009. Toyota passa dal 6° al 2° posto in termini di emissioni medie di CO2 (132gr/km). Fiat è il costruttore con le emissioni di CO2 più basse della media.
4. Toyota, Suzuki, Daimler, Mazda e Ford sono i costruttori che realizzano i maggiori progressi grazie ad una migliore tecnologia piuttosto che con la vendita di autovetture più piccole. Queste case automobilistiche hanno ridotto di oltre il 3% le emissioni medie di CO2 nel 2009 applicando tecnologie per diminuire i consumi di carburante.
5. Hyundai, Suzuki e Fiat sembrano aver beneficiato maggiormente dai sussidi per ridurre le emissioni medie di CO2, ognuna con oltre il 3% dei tagli derivanti dalla vendita di veicoli più leggeri e meno potenti;
6. I produttori più lontani dagli obiettivi sono stati più audaci nella riduzione delle emissioni, una tendenza apparsa per la prima volta nel rapporto dell’anno scorso. Questa è un’ulteriore prova dell’efficacia della regolamentazione comunitaria. Toyota è stata l’eccezione, avendo fatto progressi ben oltre il necessario;
7. Nel loro insieme, le case automobilistiche hanno ridotto del 30% il divario dai 130grCO2/km (previsti per il 2015) nel 2009. Toyota ha ridotto di oltre due terzi, mentre all’opposto BMW, Daimler, Nissan e General Motors hanno ridotto di meno di un quarto. Renault chiude solo l’1% del 10% che le rimane e il suo progresso si spiega con la vendita di auto più piccole, non migliore tecnologia.
8. Altre case automobilistiche con progresso tecnologico limitato sono PSA e BMW. Quest’ultima società sembra essere orientata a introdurre la tecnologia ‘Efficient Dynamics’ su tutta la flotta. Nei due anni precedenti, BMW ha compiuto i maggiori progressi rispetto a tutte le altre case automobilistiche.
9. I dati disponibili indicano che le case automobilistiche Europee sono dirette verso un eccesso di conformità con il regolamento EU della CO2 e sono quindi suscettibili di raggiungere l’obiettivo in anticipo rispetto al 2015.
10. Gli Stati Occidentali dell’Unione Europea presentano buoni progressi, che vanno dal 3,6% del Portogallo al 7,9% dell’Irlanda, mentre tutti gli Stati dell’Europa Centrale e Orientale hanno tassi inferiori alla media. La Repubblica Ceca e la Romania sono stati, per il secondo anno di fila, gli unici due Stati membri in cui rendimento medio di carburante delle automobili nuove è peggiorato.
Vedi anche: QualEnergia.it – Emissioni CO2 auto, c’è ancora tanto da fare
