E’ uscito il Rapporto Osservasalute Aree metropolitane dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma…”Il Gemelli” per i romani. Un rapporto incapace di fornire strumenti di politica urbana per la salute dei cittadini.
Roma detiene due primati: quello di città più verde d’Italia e con il più alto tasso di smog (e di motorini in circolazione). Brum! brum!
La Capitale d’Italia, con 131,7 metri quadrati di parco per abitante, risulta essere la città con il maggior rapporto tra abitanti e verde a disposizione.
Un primato senza benefici a causa dello smog.
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Categorie:auto, particolato, politica Tag: aria, Gemelli, Gramsci, Ospedali, Osservasalute, parchi, reports, roma, Walter Ricciard
Un ottimo articolo sulle nanopolveri ed il lavoro di Stefano Montanari e Antonietta Gatti alla Nanodiagnostics di Modena.
Non so se siano inceneritori e centrali a olio combustibile i principali responsabili della produzione di nanoparticelle, oppure le auto.
Appare comunque certo che Le particelle ultrasottili sono la chiave per il monitoraggio corretto dell’aria, come dicevo un po di tempo fa.
Transport and Environment ha pubblicato la nuova classifica delle emissioni delle auto dei costruttori europei.
Si era già parlato della difficoltà dell’industria a rispettare i vincoli di emissioni stabiliti dal Parlamento Europeo e della posizione negoziale dell’Associazione che la rappresenta a Bruxelles.
Sul “problema” delle case tedesche ed il buon piazzamento della Fiat (piccole auto) vedi anche la serie Mobilità in un mondo piatto 1, 2, 3.
Sul fronte dell’efficienza nei trasporti ecco la classifica delle emissioni delle auto per marca: Fiat perde la leadership a vantaggio di PSA Peugeot, i tedeschi sono in coda.
L’andamento delle emissioni e peso medio
Vedi anche: Co2, ecco la classifica delle nuove auto a basse emissioni, da Helpconsumatori
L’introduzione di Duccio Bianchi, direttore Istituto di Ricerche Ambiente Italia srl
Vogliamo perdere la bici dell’Europa ?
Le politiche ambientali urbane delle città italiane lentamente migliorano. Ma non tengono il passo con l’Europa. Anzi: cresce la distanza sia in termini di qualità delle politiche che in termini di concrete realizzazioni e prestazioni ambientali.
Cosa ci raccontano questi numeri? L’indicatore principe […] è la qualità dell’aria. E’ l’indicatore a cui sono più sensibili i cittadini, ma anche quello che in qualche modo riassume la qualità delle politiche della mobilità ed energetiche. Purtroppo non ci sono buone nuove. Per il biossido di azoto, in più della metà dei comuni (nel 55%, più che nello scorso anno), risultano superati i valori limite.
Analogo il dato (e analogo il peggioramento rispetto allo scorso anno) anche per le polveri sottili, il PM10. C’entrano poco le critiche condizioni meteoclimatiche della Pianura Padana: i limiti si superano anche in tante città costiere. Se ora spostiamo lo sguardo sull’Europa ci accorgiamo che non è così: i limiti talvolta si superano, ma non è la norma neanche delle grandi città.
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Foto da Sacred Planet Trust
Voglio, voglio voglio riassumere in sei passaggi una equazione: l’auto è responsabile non solo dell’avvelenamento locale, dell’alienazione dello spazio vitale, ma anche – e soprattutto – dei cambiamenti climatici (il riscaldamento globale).
1) Il Traffico costa 78 miliardi di $ all’economia americana in 4.2 miliardi di ore perse e 2.9 miliardi di galloni di benzina e diesel sprecati, cioè anche 105 milioni di settimane vacanze e 58 petroliere piene.
E’ l’estrema sintesi dello studio del Texas Transportation Institute :
2007 Annual Urban Mobility Report.
(Il sito presenta anche le “risorse” messe in campo per risolvere il problema…)
2) Uniamo questi dati alle asciutte considerazioni di Alan Greenspan:
La guerra in Iraq è per il petrolio;
La guerra in Iraq si poteva evitare con automobili più efficienti.
3) Pensiamo al petrolio a 82 (ormai miseri) dollari al barile…
4) …mentre L’Europa scende dall’auto e l’Italia no! (lo studio del BIPE);
5) Controlliamo I costi della manutenzione dell’auto da Repubblica…o dal sito ACI;
6) e concludiamo con i ricercatori dell’Urban Land Institute americano che uno sviluppo meno auto-dipendente è la chiave per contrastare i cambiamenti climatici (report intero pagg. 160 anche qui).
…quindi:
Auto = Mondo Fritto
Foto da Fotocommunity
Con i nuovi limiti alle emissioni le critiche fioccano.
L’accusa dei bloggers è di obbligare gli automobilisti ad acquistare auto sempre più pulite, una sorta di “keynesianesimo” imposto, tutto a vantaggio di costruttori e concessionari; mi ricorda le ragioni dello sciopero dei benzinai che, in questi questi stessi giorni, accusano il governo di voler avvantaggiare la grande distribuzione con la liberalizzazione dei punti vendita…
Le auto rappresentano la contraddizione regina del mondo d’oggi: da un punto di vista “bioeconomico” non si dovrebbero rottamare, ma riparare e migliorare cambiando carburante, combustione, catalizzatore ecc. I problemi di riscaldamento globale legati all’efficienza e, soprattutto, dell’inquinamento locale spingono invece per motori nuovi, con un evidente spreco di energia e materiali.
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