Migliorare la mobilità a Roma significa fare leva su meccanismi psicologici per la sostituzione dell’automobile nella mobilità quotidiana individuale. Le proposte sono semplici ed hanno lo scopo di incentivare la mobilità non motorizzata o individuale: a piedi, in bici e con i mezzi pubblici e le loro combinazioni.
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Ecco un documento di sintesi
Foto da Fotocommunity
Il Natale 2006 ci regala uno sviluppo significativo riguardante la mobilità ciclabile a Roma, utile a tutti i ciclisti, della domenica e non… Il 26 ottobre, avevamo segnalato in un post il Grande Sentiero Anulare: ora è una mappa interattiva su gmaps.
I ciclisti della capitale mondiale dell’automobile non possono presentare progetti infrastrutturali, ma proposte di itinerari. I ciclisti più “militanti” percorrono ogni giorno itinerari pericolosi che vorrebbero divenissero ciclabili e quindi sono proposte per la mobilità: lo stesso percorso che essi compiono pedalando, diviene una proposta di ciclabile, poiché, se vi venisse realizzata una ciclabile, essi continuerebbero a percorre QUEL percorso, ma lo farebbero più contenti, perché più tranquilli nel percorrerlo e più contenti di incontrare più persone, o magari portando il proprio bambino…
Ecco dunque il GSA, letteralmente il GIRO DI ROMA IN BICICLETTA, attraverso parchi, acquedotti, periferie, fontane, baracche, campi zingari, consolari, ponti (da sotto) e lungo fiumi. E’ uno strumento utilissimo per facilitarne il reperimento per i ciclisti ed un serio invito all’Amministrazione Capitolina a raccordare – ciclabilmente – Roma Nord, Est e Sud con il centro della città.
Da Roma Pedala
Sul numero di venerdì, il popolare giornale gratuito Metro, riporta un articolo in prima pagina, di poche righe e senza approfondimento all’interno: “Donne la bici uccide l’Eros“, cito:
Cattive notizie per le appassionate delle due ruote. Le donne che si concedono prolungate e frequenti corse o gare in bici, infatti spesso sono afflitte da una ridotta sensibilità genitale. E sono più a rischio di dolori e fastidi intimi rispetto a quelle che preferiscono la corsa. Il dato emerge da uno studio condotto dai ricercatori della Yale School of Medicine e dell’Albert Einstein College of Medicine, pubblicato sul Journal of Sexual Medicine. AdnKronos
Andiamo dunque alla fonte e troviamo il Journal: è a pagamento, ma c’è l’abstract. In sintesi:
Lo scopo dello studio: valutare gli effetti della bicicletta sulla sensibilità genitale e la funzione sessuale nelle donne. Sono state analizzate 48 donne che praticano la bici e 22 donne che fanno jogging, fertili ed in buona salute. Le donne che praticano la corsa servono per il controllo (raffronto tra attività fisiche diverse).
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Foto: Mesicek
Pedalate d’autore
di Giuseppe Scaraffia, Il Sole24Ore Domenicale, 26 Novembre 2006
“Elogio della Bicicletta” di Ivan Ilich: un mezzo apprezzato o avversato da molti geni. Apollinaire la celebrava, per Nabokov era come un “cerbiatto”, Cioran la cavalcò per girare la Francia
“Monsieur, non ho provato la bicicletta, ma ne riconosco tutta la meraviglia pratica. Avrà un’importante influsso sulla specie. Le rimprovero, come spettatore, l’andatura inetta e sgraziata che infligge alle gambe: l’essere umano non si avvicina impudentemente a un meccanismo“. Rispondeva ad un lettore di fine secolo il poeta Mallarmé, uno dei tanti intellettuali affascinati dalle due ruote celebrate da questo brillante saggio di Ivan Ilich come unico rimedio alla crisi energetica.
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Velo’V, chiasmo composto con le parole “vélò“, bicicletta in francese e “love” è essenzialmente un Trasporto Pubblico Individuale e ora marchio proprietario del comune di Lyon. E’ un progetto di bici pubbliche disseminate in tutta la città e gestite in sinergia da Decaux per le istallazioni pubblicitarie ed il comune. Il progetto ha avuto un successo oltre ogni previsione.
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