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Posts Tagged ‘cibo’

In difesa della decrescita

28 Aprile 2011 Nessun commento

Foto | Zbigniew Galucki

Iniziamo con dei brani tratti dagli ultimi numeri di Ecological Economics.

(Kallis – In defence of degrowth 2011)

[…] il problema non è la psicologia individuale degli “avari capitalisti”, ma un sistema che strutturalmente richiede un comportamento avido. La crescita non è una opzione, ma un imperativo derivante dalle istituzioni di base, cui l’uso della proprietà privata è collaterale, il debito, i tassi d’interesse e il credito e la competizione “vivi o muori” delle aziende per il profitto e le quote di mercato (le aziende che mirassero allo “stato stazionario” nei profitti sarebbero eliminate dal mercato dalla concorrenza).

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Nutrire terram nutrientem

16 Febbraio 2009 1 commento

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Un pensiero ai contadini e al contadino Ste (Che la voglia di terra ci contagi)

IL SUOLO necessita attenzione,
il suolo è la soluzione.
Il progresso e la relativa fede,
sono sempre stati motivo di speranza per il futuro.
Infatti, oggi, la scienza riscopre le piccole cose:
la terra fina, la spezia dei suoli,
Tenera argilla, così calda,
fai la terra,
e leghi i granelli,
di sabbia vitale.

La fertilizzazione della fauna del suolo

La fauna del suolo è indispensabile per aerare e rimescolare i suoli, per triturare la materia organica e per eliminare le radici morte dalle colture. Per essere durevole, un’agricoltura deve quindi fertilizzare le tre faune del suolo. Per fertilizzare la fauna epigea, quella che vive alla superficie del suolo aerandolo con le gallerie e triturando la materia organica, l’agricoltore deve nutrirla. A tale scopo utilizzerà il compost in cumulo o quello in superficie con la semina diretta. Un cumulo ben fatto di compost deve contenere più di 2 milioni di animali epigei per tonnellata. Una volta sparso sul suolo, gli fornirà milioni di animali aeratori. Nella tecnica della semina diretta, lasciare le paglie in superficie permette la moltiplicazione della fauna epigea. Il suolo diviene soffice e ben aerato. Mentre un limo arato gela alla prima pioggia, lo stesso limo in semina diretta permetterà che la pioggia si infiltri rapidamente. D’inverno, questo fatto avrà conseguenze importanti per le colture, in quanto un suolo biologicamente morto gela, mentre un suolo vivo non gela mai. Quest’ultimo, infatti, non si ingorga mai di acqua per la buona permeabilità, mentre un suolo morto, ingorgato, gelerà durante il giorno. E’ l’acqua infatti a gelare, non il suolo.

Occorrerà anche fertilizzare la fauna endogena, che nutre le radici. A tale scopo, l’agricoltore praticherà la semina diretta delle piante di copertura e sceglierà specie a radicamento profondo e denso, come i cereali, per fornire lungo tutto il corso dell’anno alla fauna endogena un nutrimento abbondante sotto forma di radici morte. Eviterà la successione di colture a debole radicamento, come la rotazione delle barbabietole, patate, fagiolini, cipolle, in quanto queste piante lasciano pochissime radici e quindi non mantengono la fauna endogena. Non lasciando mai il suolo a nudo grazie alle piante intercalari, il contadino assicurerà una forte aerazione del sottosuolo via le gallerie della fauna endogena.

Occorrerà anche nutrire i lombrichi, la fauna anesica, ragion per cui si praticherà il compostaggio in cumulo o in superficie, come per la fauna epigea. Con le loro grosse gallerie verticali, i lombrichi metteranno in rapporto l’aerazione di superficie con quella profonda.

Brano da Il suolo, un patrimonio da salvare, Claude et Lydia Bourguignon, Slow Food Ed. (2004).

Foto | Alexandra Baltog

» Approfondimento: il_suolo_sintesi

(Quasi) No comment rassegna stampa del Tredici Agosto Duemilasette

13 Agosto 2007 3 commenti

L’idrogeno il peggior nemico delle rinnovabili, di Massimo de Carlo, su ASPO-Italia è una difesa – l’ennesima sui siti ASPO e Petrolio – delle batterie al litio per la mobilità futura.

Mettendo a confronto motore a scoppio ad idrogeno, fuel cell a idrogeno e batterie, l’articolo è caratterizzato da una tale semplicità, che costituisce il suo  pregio e limite allo stesso tempo.

Il contributo di De Carlo è la conferma dell’avversione non-razionale dei “picchisti” italiani nei confronti del vettore idrogeno, nei quali si accompagna una passione smodata per batterie al litio, utili sia per alimentare i motori delle auto, che  come “buffer” di un sistema elettrico rinnovabile, intermittente, molto caro, diffuso e, soprattutto, senza denominatore comune.

Gli adepti del Peak oil (al quale credo anche io), con Bossel, credono nelle auto in garage per stoccare l’elettricità fotovoltaica fatta sul tetto. A differenza di loro, io credo, invece, nell’elettrolizzatore del piccolo imprenditore-agricoltore suburbano..vedi.

Get ready for food-price spike, di Sean Silicoff e Peak Oil hits the 3rd World, di Chris Nelder – due articoli sulla diffusione dell’inflazione dei beni alimentari e ridotti interscambi dovuti al progressivo scarseggiare delle risorse fossili nei paesi in via di sviluppo.
Watercone, il dissalatore dei poveri super semplice, da EcoGeek – Geniale!

Cicli Vitali 01 – L’hamburger

Iniziamo una serie di post chiamata Cicli vitali, per due ragioni: 1) far conoscere il lavoro di Benoit Lambert con la rivista-sito gratuita De la Planète, attualmente in difficoltà (vedi); 2) diffondere le schede del Worldwatch in materia di ciclo di vita di alcuni prodotti di largo consumo.

Gli studi dei cicli vitali servono a mostrare come i processi economici possono essere modellizzati secondo i processi naturali – nei quali i materiali e l’energia vengono riciclati efficacemente dagli organismi viventi di generazione in generazione. Spero siano di vostro interesse.

Un semplice hamburger.

hamburger

I figli degli uomini saggi cucinano prima di avere fame.

Proverbio greco

Due sono le cose che non vanno con l’hamburger:

  • il bilancio energetico
  • l’impatto nutritivo negativo del suo consumo

La storia dell’hamburger inizia con il petrolio necessario alla produzione dei prodotti chimici impiegati in agricoltura ed il diesel che fa avanzare i trattori, questi sono input per la produzione del nutrimento dei bovini da cui verrà macinata la carne, oltre all’acqua per raccolto ed animale. La produzione e distribuzione di un hamburger necessitano un’enorme quantità di combustibili fossili, provenendo da settori a fortissima meccanizzazione, si pensi inoltre all’energia lungo tutta la catena di refrigerazione…

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2 Conferenze su Idrogeno, Cibo ed Acqua

Tramonto

Dal 19 al 22 marzo ad Austin, Texas si è svolta la National Hydrogen Conference 2007. La Conferenza annuale sull’idrogeno è l’occasione per presentare lo stato dell’arte sulla ricerca negli Stati Uniti. Qui trovate il programma dettagliato con gli abstract delle presentazioni.

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Matter matters too! 01 – Rifiuti alimentari

21 Marzo 2007 1 commento

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Foto da fotocommunity

Dealing with food waste in the UK è uno splendido rapporto con cui iniziare una serie di post sul Ciclo dei Materiali, intitolabile, in onore di Georgescu, “Matter matters too!”

Articolato su 65 pagine, il rapporto, prodotto da Eunomia Research and Consulting rappresenta una summa delle conoscenze Europee in materia di raccolta di scarti alimentari che, pur rappresentando un’ampia frazione dei rifiuti, sono solo in minima parte riciclati, causando un forte onere nei bilanci comunali.

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30 % del cibo buttato, lo studio Inglese

Mediterran food

Foto da Fotocommunity

Le anticipazioni del rapporto sui rifiuti alimentari del WRAP (Waste & Resources Action Programme) del governo inglese quantificano bisogni, si analizzano comportamenti e si propongono tecnologie già possibili, in materia di consumi alimentari.

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