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Posts Tagged ‘ciclabilità’

Il secolo delle radici 2

27 Giugno 2012 Nessun commento

Linearità vs. ciclicità

“Attraverso la coltivazione dell’orto i bambini arrivano a comprendere, ma soprattutto a vivere, i fenomeni legati alla rete della vita, al flusso dell’energia e ai cicli della natura: questa comprensione è estremamente necessaria oggi, perché mentre la natura è ciclica, i sistemi industriali-commerciali sono lineari.

Un sistema lineare genera l’ossessione per una crescita economica illimitata, al di là del buon senso, ben oltre ogni bisogno. Si è indotti ad aggiungere sempre nuove unità, si forma il pregiudizio che tutte le cose debbano crescere all’infinito.

In un sistema ciclico, invece, si comprende che ogni cosa ha la sua stagione, che mentre alcune cose crescono, altre devono di necessità decrescere: il pianeta è limitato, non tutto può crescere simultaneamente.

Un sistema lineare, come quello industriale, genera rifiuti, un sistema ciclico reintegra ogni cosa all’interno del flusso energetico, senza mai lasciarsi dietro rifiuti inquinanti.”

Fritjof Capra, da Ecoalfabeta – Novara: camminabilità, piste ciclabili, orti sociali

Si parla di crisi di petrolio, raffinerie e orti.

Prendo spunto da un’intressante interpretazione su Petrolio a proposito della campagna Riparti con Eni, collegabile alla crisi delle raffinerie esposta da Medo:

Le code a Firenze di cui ho letto ieri, con il carburante rapidamente esaurito, grazie o per colpa delle “promozioni ENI”, è il primo segnale del penultimo gradino della crisi energetica petrolifera: stiamo passando dalla fase in cui i prezzi alti uccidono la domanda a quella in cui il marketing ed il pricing devono risolvere addirittura un eccesso di prodotto e celano l’assenza decisionale del governo in merito a quel che già oggi si dovrebbe fare in Italia (ed in Spagna oltre che in Francia, a corto di gasolio dal 2013): razionare un bene prezioso senza il quale non sta in piedi nulla in un paese che si è preparato a millenni di automobile ed invece la bella favola si trasforma in dramma sotto i nostri occhi.

All’appello mancano i distributori. E’ infatti in atto una forzosa manovra di ristrutturazione della rete di vendita, che in Italia è enormemente sovradimensionata (22.900 pompe di benzina con un erogato minimo) che, progressivamente, porterà alla chiusura di migliaia di piccole pompe (di quartiere e non).

In effetti il problema del calo dei consumi di prodotti petroliferi era ben visibile dai dati sul consumo di carburanti per autotrazione.

Da notare che il dato del diesel vale 3 volte la benzina perche le merci in Italia si trasportano TUTTE con camion. Per questo il crollo dei consumi di diesel va di pari passo con l’andamento generale dell’economia. Purtroppo. Ma rilanciare (cioé sovvenzionare) un trasporto inquinanate,  inefficiente e spesso inutile non serve.

“Cosa” vale la pena di essere trasportato su camion? A quale distanza?

Nell’antica Roma il prezzo del grano raddoppiava ogni 70/100 km di trasporto su terra.

Una possibilità di invertire le cose, da subito è rappresentata dgli orti urbani dove si occupa il tempo per produrre prodotti di stagione, localmente e biologici. Questo fa calare il Pil: quel cibo non viene comprato e, non facendo muovere denaro, non entra nelle statistiche. Tuttavia occupa le persone a ridurre la dipendenza da petrolio per far crescere, pesticizzare, confezionare e trasportare il cibo (oltre a smaltirne i rifiuti). Un’ottima cosa, che ci lascia soldi in tasca, aumenta la vita sociale e fa passare ore all’aria aperta.

Un esempio – un pò dispendioso per la verità – è citato da Ugo Bardi, dove del suolo fertile è andato a sostituire dei garages:

hanno dovuto tagliare il cemento e farlo a pezzi e portare via i calcinacci. Poi, per ristabilire la fertilità del suolo ci sono voluti camion e camion di terra, humus ed altro..

e farne un regalo di compleanno a dei bambini!

Quindi al picco del petrolio si reagisce come diceva Ali Morteza Samsam Bakhtiari nell’ultima intervista: “piantando alberi”.

L’esempio di buona politica a Novara (Ecoalfabeta) e l’equivalente budget per Roma

Novara – 105.052 abitanti e 102,9 km2 di superficie
Camminabilità: 470.000 € per risistemazione dei marciapiedi, barriere di protezione dei canali, controlli ZTL e costituzione di zone a 30 km/h
Ciclabilità: 730.000 € per sviluppo e manutenzione delle piste ciclabili
Aree verdi e orti sociali: 650.000 € per la sistemazione di alcune aree verdi la mautenzione e l’arredo dei parchi, di cui 80.000 € per la realizzazione di orti sociali da affidare ai cittadini prevalentemente in forma associata

Roma – 2.783.300 abitanti (= Novara*26,5) e 1285 km2 di superficie (=Novara*12,5)
Camminabilità: 12.455.000€ o 5.869.290€ in base alla superficie
Ciclabilità: 19.345.000€ o 9.116.132€ in base alla superficie (vedi Piano quadro ciclabilità del comune di Roma)
Aree verdi e orti sociali: 17.225.000€ o 8.117.103€ in base alla superficie

Vedi anche Il secolo delle Radici

 

Ode a Copenhagen

6 Settembre 2008 1 commento

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Foto: jimg944

La città di Copenhagen è uno dei migliori esempi delle recenti trasformazioni urbane. Oltre alle importanti iniziative nei trasporti pubblici e nella ciclabilità, simili a quelle adottate a Vienna e Zurigo, forse il cambiamento più sorprendente si è operato nel centro della città. Per un periodo di 40 anni, 100.000 metri quadrati del centro città, già allocati al trasporto motorizzato, sono stati convertiti in aree pedonali. E’ stata una trasformazione nel vivere Copenhagen sia per i residenti che per i turisti. Lo descrive l’urbanista Jan Gehl:

Le strade sembrano dire: Vieni, sei il benvenuto. Cammina un pò, fermati un pò e resta fino a quando vuoi. Sono state date nuove forme e contenuti allo spazio cittadino…l’80% degli spostamenti nella città avvengono a piedi…1.500 posti a sedere sulle panchine e 5.000 sedie nelle terrazze dei bar garantiscono un’ampia possibilità di sedersi, e vengono usati quasi sempre. I bambini giocano, i giovani vanno in skateboard, mentre musicisti di strada, artisti ed animatori di ogni tipo radunano gruppi di passanti nelle piazze…I nuovi spazi senza auto della città vengono utilizzati per una forma particolare di social recreation, ricreazione urbana,, in cui l’opportunità di vedere, incontrare ed interagire con gli altri è un’attrazione significativa.

Jan Gehl ha scoperto che le persone non preferiscono le panchine nei parchi, davanti a paesaggi idilliaci, ma quelle messe dove passa più gente.

Queste iniziative integrate sulla densità urbana, l’efficienza energetica, i trasporti pubblici e la pedonalizzazione sono ancora rare, ma si diffondono altrove. Politiche simili a quelle adottate da Vienna, Zurigo e Copenhagen stanno per essere implementate in altre città europee, quali Heidelberg, Karlsruhe, Freiburg, Essen e Montpellier.

Da Cities, people, planet, Herbert Girardet, Wiley.

Cyclopolis – Riassunto finale

5 Settembre 2007 Nessun commento

Cockatoo-on-Bicycle

Foto da Aviancompanions.

Ecco l’insieme dei brani tradotti di Cyclopolis – Ville Nouvelle di Benoit Lambert già pubblicati in 4 post precedenti. Qui li trovate assemblati in formato pdf

Cyclopolis_estratti

Video Come fare le piste ciclabili

Da Street Films uno splendido video sulle piste ciclabili a NYC e nel resto del mondo e sui perché devono essere separate dalle auto eccolo!