Michael R. Ladisch Direttore del Laboratorio Energie Rinnovabili della Purdue University dell’Indiana sta sviluppando un digestore flessibile che ricicla resti di cibo, carta e plastica in carburante, il cui unico sottoprodotto è della cenere.
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Immagine : Lenntech
In un post precedente avevamo parlato della necessità di separare i rifiuti. Per la gestione dei rifiuti è assolutamente necessario separare l’umido e poi tra vetro/plastica/metalli ed il cartaceo. Ecco lo stato dell’arte sullo smaltimento dei rifiuti alimentari.
Food Waste Recycling in Japan by Yuriko Yoneda
Daily meals are source of our energy. Dining together is essential for us not only from a nutritional perspective but also as a good occasion to communicate with families and friends. At the same time, we should note that a certain amount of food waste is always created whenever we have a meal. This article outlines the current situation of food waste recycling in Japan.
Waste Disposal System and Food Waste in Japan
The source of food waste can be divided into three stages from food producers to consumers: a production stage (including the processes at food processing companies), a distribution stage (including supermarkets and retailers where food waste including unsold products is generated), and a consumption stage (including restaurants and households, etc.).
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La prima
Secondo un rapporto della London Hydrogen Partnership (Associazione per l’idrogeno di Londra) la città potrebbe teoricamente generare 141 tonnellate di idrogeno al giorno dai rifiuti. La produzione di idrogeno potrebbe avvenire sia mediante processi di gassificazione/pirolisi che con la digestione anaerobica dei rifiuti delle utenze private e commerciali. Delle 141 tonnellate, 68 sarebbero derivate da rifiuti comunali, la cui gestione sarebbe sottoposta al controllo di un’unica autorità. Le 141 tonnellate quotidiane sarebbero sufficienti a rifornire una flotta di 13.750 autobus ibridi (elettrici e a fuel cell) e a idrogeno con motore a combustione interna. Il parco autobus attuale di Londra conta poco più di 8.000 unità. Il rapporto sottolinea, tuttavia, che poiché gran parte dell’idrogeno sarebbe usato per la produzione di energia elettrica, i 13.750 autobus rappresentano un potenziale teorico e non la produzione prevista. Prosegui la lettura…