Foto | Enzo Leprai
Il valore di un uomo si misura dalle poche cose che crea, non dai molti beni che accumula. Kahlil Gibran
Evviva!!!
Il Parlamento Europeo tiene duro. In quanto, come il gatto sospettoso della foto, non si fida delle promesse di un’industria molto più forte di lui…
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Tra i criteri primari di scelta delle notizie da dare, mi è sempre piaciuto parlare di quei fenomeni che sono meno conosciuti o vengono meglio nascosti, magari perché difficilmente misurabili.
Esempi sono l’inquinamento generato dallo sbriciolamento dei pneumatici, ed i danni delle particelle ultrafini (sotto il micron). Altrove si è parlato della necessità di cambiare le macchine (e gli standard) di misurazione, al fine di andare nel più piccolo, dato che le piccole particelle entrano a danneggiare la cellula, ma anche un posto privilegiato spetta anche all’inquinamento acustico, che, oggi si sa, fa dei danni mostruosi!
Troviamo dunque di particolare interesse, la ricerca che tratta delle emissioni nascoste delle marmitte catalitiche (fonte: DG Environment UE): le emissioni delle auto, infatti, dipenderebbero in gran parte dallo stile di guida e dalla performance della marmitta. Un fatto importante che non viene considerato nella determinazione dei limiti di emissioni della legislazione europea.
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Transport and Environment ha pubblicato la nuova classifica delle emissioni delle auto dei costruttori europei.
Si era già parlato della difficoltà dell’industria a rispettare i vincoli di emissioni stabiliti dal Parlamento Europeo e della posizione negoziale dell’Associazione che la rappresenta a Bruxelles.
Sul “problema” delle case tedesche ed il buon piazzamento della Fiat (piccole auto) vedi anche la serie Mobilità in un mondo piatto 1, 2, 3.
Sul fronte dell’efficienza nei trasporti ecco la classifica delle emissioni delle auto per marca: Fiat perde la leadership a vantaggio di PSA Peugeot, i tedeschi sono in coda.
L’andamento delle emissioni e peso medio
Vedi anche: Co2, ecco la classifica delle nuove auto a basse emissioni, da Helpconsumatori
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Ciò che non vogliamo conoscere di noi stessi finisce per arrivare dall’esterno come un destino.
Carl Gustav Jung
A fine gennaio avevamo parlato della proposta del borgo di Richmond di modulare le tariffe dei parcheggi in funzione delle emissioni dell’auto parcheggiata (vedi post). La notizia, ripresa sia dai media più tradizionali quali BBC, che dai più popolari blog italiani (vedi 1 e 2), evidentemente “solletica” la sensibilità degli italiani urbani ipermotorizzati e soffocati (aria, rumore ed ingombro) dalle auto (vedi Eurostat). Ma questi che ci affliggono sono gli inquinanti locali…
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La Sueddeutsche annuncia che le autorità tedesche hanno iniziato la vendita di adesivi di certificazione per le auto, autobus e camion di diversi colori. Gli adesivi costano 6€ l’uno.
Tre sono le tipologie:
- Verde (Euro 4, 2005) – 0.025 g/km PM10
- Giallo (Euro 3, 2000) – 0.050 g/km PM10
- Rosso (Euro 2, 1996) – 0.080/0.100 g/km PM10.
Da notare che i veicoli Euro 1 (1992, 0.140 g/km PM10) non hanno diritto ad adesivi. Esistono invece piani per l’adesivo Euro5, in vigore dal 2009-2011 (0.005 g/km PM10)…
Lo scopo dichiarato è di facilitare la creazione di zone verdi da parte dei comuni tedeschi in cui i veicoli sprovvisti di adesivi saranno BANDITI. Delle eccezioni saranno tuttavia prese in considerazione per i veicoli d’epoca e per i numerosi veicoli a benzina con catalizzatore a tre vie di prima generazione, spesso di proprietà di pensionati, che non producono PM 10.
L’ADAC (l’ACI tedesco) considera inutile il provvedimento dichiarando che solo il 9% del PM 10 deriva dagli autoveicoli mentre i consiglieri scientifici del Bundestag ritengono che si tratti di oltre il 30%.
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Con i nuovi limiti alle emissioni le critiche fioccano.
L’accusa dei bloggers è di obbligare gli automobilisti ad acquistare auto sempre più pulite, una sorta di “keynesianesimo” imposto, tutto a vantaggio di costruttori e concessionari; mi ricorda le ragioni dello sciopero dei benzinai che, in questi questi stessi giorni, accusano il governo di voler avvantaggiare la grande distribuzione con la liberalizzazione dei punti vendita…
Le auto rappresentano la contraddizione regina del mondo d’oggi: da un punto di vista “bioeconomico” non si dovrebbero rottamare, ma riparare e migliorare cambiando carburante, combustione, catalizzatore ecc. I problemi di riscaldamento globale legati all’efficienza e, soprattutto, dell’inquinamento locale spingono invece per motori nuovi, con un evidente spreco di energia e materiali.
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Il parlamento europeo ha approvato in sessione plenaria la normativa Euro 5, che fissa i nuovi limiti per gli autoveicoli. L’Euro 5 entrerà in vigore il primo settembre 2009. L’Euro 6 è previsto per il 2014…
Il comunicato
Vedi anche Repubblica e Green Car Congress
La reazione dell’Associazione Europea dei Costruttori di Auto (ACEA) è qui…