Foto | Zbigniew Galucki
Iniziamo con dei brani tratti dagli ultimi numeri di Ecological Economics.
(Kallis – In defence of degrowth 2011)
[…] il problema non è la psicologia individuale degli “avari capitalisti”, ma un sistema che strutturalmente richiede un comportamento avido. La crescita non è una opzione, ma un imperativo derivante dalle istituzioni di base, cui l’uso della proprietà privata è collaterale, il debito, i tassi d’interesse e il credito e la competizione “vivi o muori” delle aziende per il profitto e le quote di mercato (le aziende che mirassero allo “stato stazionario” nei profitti sarebbero eliminate dal mercato dalla concorrenza).
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Categorie:bioeconomia, riflessioni Tag: agricoltura, bioeconomia, cibo, cuba, decrescita, Georgescu-Roegen, orti urbani, petrolio, picco, suolo
Foto da fotocommunity
Due esempi di pratiche sostenibili nella storia del Giappone. Da Ei-Ichiro Ochiai, A sustained Society: Japan’s Edo Period – An experience of Ultimate Sustainability
Il Giappone è un paese costituito da quattro isole principali e, durante il cosiddetto periodo Edo (1600-1867), ha potuto autosostenersi senza lìapporto di energia e materiali dall’esterno, migliorando la qualità della vita dei cittadini e del suo ambiente in generale. La densità di popolazione nel periodo Edo era di 80 ab/km2, il doppio della media mondiale attuale.
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